Guy Parmelin si è recato a sorpresa negli Stati Uniti, nella notte su venerdì, per sottoporre a Washington “un’offerta ottimizzata” da parte elvetica, che permetta di risolvere la controversia legata ai dazi imposti dalla Casa Bianca sui prodotti elvetici, quel 39% che Donald Trump aveva annunciato a inizio agosto e che grava sull’export svizzero.
Lo ha confermato Ignazio Cassis, rispondendo alla domanda rivoltagli da un giornalista venerdì a Reichenau, nei Grigioni, dove era in visita al Governo retico. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri non ha fornito dettagli né sul contenuto della proposta della Confederazione né sul programma preciso del viaggio di Parmelin. Il Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca, guidato dal vodese, si era limitato a confermare “incontri a livello ministeriale”.
La partenza improvvisa di Parmelin era venuta alla luce dopo la cancellazione della sua presenza a un evento organizzato da Economiesuisse.
Secondo l’agenzia americana Bloomberg, durante il suo soggiorno a Washington, Parmelin incontrerà il ministro del Commercio statunitense Howard Lutnick. Quest’ultimo non sembrava molto ottimista prima dell’incontro riguardo a un accordo nella disputa sui dazi. “Il Governo è sempre pronto ad ascoltare. Trump è pronto” e anche lui, avrebbe affermato, stando a quanto pubblicato dal canale televisivo dell’agenzia di stampa: “Sentiamo cosa hanno da dire - avrebbe detto Lutnick riferendosi alla delegazione svizzera - ma lo sapete: non sono ottimista”.

RG 12.30 del 05.09.2025 La corrispondenza di Alessio Veronelli
RSI Info 05.09.2025, 14:00
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