Tre persone sono state fermate a Roma per stupro e omicidio nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne trovata morta nella notte tra giovedì e venerdì scorsi in uno stabile abbandonato, frequentato da sbandati e da pusher, nel quartiere San Lorenzo.
I tre fermati, immigrati irregolari (due senegalesi e un nigeriano), sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.
Desiree è stata drogata e poi abusata sessualmente quando era in uno stato di incoscienza. A confermarlo sono le indagini condotte dalla squadra mobile di Roma e dal commissariato San Lorenzo. I fermati, insieme con altre persone, hanno somministrato stupefacenti alla minore il pomeriggio del 18 ottobre, in modo da ridurla in stato di incoscienza e ne hanno abusato sessualmente. La morte è subentrata dopo una lenta agonia, avvenuta nella notte del 19 ottobre.
La tragedia di Desirée "deve essere l'ultima tragedia che accade in Italia e a Roma, una città abbandonata, il degrado è evidente, morale e sociale, servono più controlli in città, servono più uomini e donne delle forze dell'ordine, soprattutto la notte". Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.
"Come donna e come madre più che da sindaca: sono scioccata dalla brutalità di questo gesto e per come queste cose siano ancora possibili", ha dichiarato la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino in concomitanza con i funerali della ragazza.
Il ministro dell'interno Matteo Salvini promette: "farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia". Il ministro invoca anche "la castrazione chimica per gli stupratori".
ATS/ANSA/M. Ang.