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Francia, giornata di sciopero nazionale contro le politiche di risparmio

Oltre 250 manifestazioni in tutto il Paese - “Siamo più di un milione in piazza”, hanno detto gli organizzatori. Per il governo invece sono stati “oltre 500.000 i manifestanti” - Mobilitati 80’000 agenti e droni per la sicurezza

  • 18 settembre, 14:15
  • 18 settembre, 23:44
Dopo la sfiducia del Parlamento al governo di François Bayrou, la Francia è senza esecutivo
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La diretta da Parigi

Telegiornale 18.09.2025, 20:00

  • Keystone
Di: Telegiornale/ANSA/AFP/gf 

In Francia è la giornata dello sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati con oltre 250 manifestazioni in tutto il Paese. “Siamo più di un milione in piazza”, hanno detto gli organizzatori proclamando vinta la scommessa della vigilia. Per il governo invece sono stati “oltre 500.000 i manifestanti”, la metà rispetto alla fotografia dei sindacati. L’obiettivo è protestare contro le politiche di risparmio annunciate per il 2026, in un contesto di difficoltà finanziarie e di debito pubblico in costante aumento.

La protesta arriva in un momento di forte incertezza politica. Dopo la sfiducia del Parlamento al governo di François Bayrou, la Francia è senza esecutivo. Il presidente Emmanuel Macron ha incaricato Sébastien Lecornu di formare un nuovo governo. Per prevenire disordini, sono stati mobilitati circa 80’000 agenti e, per la prima volta, anche droni per monitorare le piazze.

Da Parigi, in diretta al Telegiornale, il nostro collaboratore Davide Mattei racconta una città segnata soprattutto dallo sciopero dei trasporti: “Molte linee della metro sono bloccate e i treni regionali viaggiano a singhiozzo, mentre il 90% dei convogli ad alta velocità è in servizio”. Lo sciopero interessa anche il settore dell’educazione, con un’adesione che varia tra il 17 e il 40%. Per ora, aggiunge Mattei “la giornata si svolge con calma, ma nel pomeriggio sono attese le manifestazioni più importanti”.

Soltanto qualche incidente ha macchiato la giornata di mobilitazione contro “il rigore della finanziaria”, con Emmanuel Macron e “i ricchi” nel mirino di slogan e striscioni. A Parigi, il corteo è stato pacifico fino alla conclusione, a place de la Nation, quando sono scattate le abituali scene di guerriglia fra polizia - forte di uno schieramento massiccio di uomini e mezzi - e black bloc che non obbedivano all’ordine di dispersione.

Prima di questi scontri in coda al corteo - con i manifestanti già rientrati a casa - c’erano stati lungo il percorso danneggiamenti a vetrine di negozi, soprattutto banche, oltre a pensiline spaccate e qualche falò acceso nelle strade. Il bilancio definitivo di Retailleau - apparso molto sollevato rispetto alla tensione evidente della vigilia - è di 309 fermati in tutta la Francia, 10 feriti tra i manifestanti, uno tra i giornalisti (di France TV) e 26 fra poliziotti e gendarmi, un bilancio lontano dalle giornate di violenza dei gilet gialli o delle manifestazioni contro la riforma delle pensioni del 2023.

Tassa sui ricchi, riforma delle pensioni, inflazione e carovita, i temi dominanti nei circa 250 cortei che hanno percorso le strade di grandi città e piccoli centri del Paese. Numerose le bandiere palestinesi e gli inviti per Macron a dimettersi. I sindacati erano in testa al corteo, riuniti per la prima volta dopo il 2023, quando si separarono sulla strategia da seguire nella battaglia contro la riforma delle pensioni.

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Francia, sciopero generale

Telegiornale 18.09.2025, 12:30

La seconda giornata di mobilitazione in pochi giorni

Questa è la seconda giornata di mobilitazione in otto giorni, dopo quella del movimento “Blocchiamo tutto” del 10 settembre, lanciato sui social network, che aveva mobilitato 200’000 persone secondo le autorità.

Questa giornata è “già un successo” per la leader del sindacato CGT, Sophie Binet; il suo omologo della CFDT Marylise Léon ha definito il movimento un “avvertimento molto chiaro” al nuovo primo Ministro incaricato sébastien Lecornu.

La mobilitazione odierna arriva a dieci giorni dalla nomina di Lecornu, che si trova di fronte alla stessa sfida del suo predecessore, François Bayrou: proporre un bilancio che permetta di ridurre il deficit dei conti pubblici (114% del PIL).

La mobilitazione si oppone però alle misure di bilancio (tagli al servizio pubblico, riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione, congelamento delle prestazioni sociali...) previste in un piano di risparmi di 44 miliardi di euro difeso da Bayrou. E che gli sono costate il rovesciamento del suo governo, che univa il centro-destra e la destra.

Il voto di sfiducia: l’8 settembre 2025, François Bayrou, allora primo ministro, ha sottoposto al voto di fiducia dell’Assemblea Nazionale un progetto di legge finanziaria che prevedeva 44 miliardi di euro di tagli al bilancio. Il voto è stato respinto con 364 voti contrari e 194 favorevoli, causando la caduta del suo governo dopo meno di nove mesi. Le opposizioni hanno votato contro. Bayrou ha presentato le sue dimissioni a Macron il giorno successivo.

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Quasi 1 milione di persone manifesta contro i risparmi in Francia

SEIDISERA 18.09.2025, 18:00

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La Francia senza primo ministro

Prima Ora 09.09.2025, 18:00

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