In Francia cade il governo Bayrou

L’Assemblée Nationale francese ha votato lunedì a larga maggioranza contro la fiducia: 194 voti a favore, 364 contrari. È questo il responso dell’attesa seduta. Cala il sipario sul governo di François Bayrou, il veterano della politica che è rimasto in carica solo 9 mesi prima di essere travolto dalle turbolenze politiche che attraversano la Francia. Il primo ministro si presenterà domani mattina all’Eliseo per presentare le dimissioni al capo dello stato, Emmanuel Macron. Quest’ultimo, recita una nota della presidenza, “ha preso atto” e nominerà un successore “nei prossimi giorni”.

Al centro dello scontro, sfociato oggi nella fiducia, c’è la legge di bilancio che mirava ad avviare il paese sui binari dell’austerità, con tagli alla spesa pubblica per 44 miliardi di euro, tagli massicci alla sanità, congelamento delle pensioni, soppressione di migliaia di posti nel settore pubblico. Una manovra inaccettabile sia per la sinistra sia per l’estrema destra del Rassemblement National di Le Pen.

“Ho voluto io questa prova”, ha detto il primo ministro, prendendo la parola davanti all’Assemblée Nationale. “Il rischio più grande sarebbe stato non correre rischi”, ha proseguito, con una marcata raucedine, mentre nell’aula un forte brusio accompagnava le sue parole. Il 74enne ha parlato per circa quarantacinque minuti, con tono cupo e allarmistico. “Ho voluto questa cartina di tornasole come capo del governo, con il consenso del presidente della Repubblica”, ha sottolineato. Poi, fatalisticamente, rivolto ai deputati: “Avete il potere di rovesciare il governo”, ma non “di cancellare la realtà”.

L’aula gli ha però voltato massicciamente le spalle. La differenza fra sì e i no al governo Bayrou è stata decisamente più ampia del previsto. I voti della coalizione della maggioranza erano stati calcolati alla vigilia in 220, mentre soltanto 194 di quelli previsti sono stati depositati nell’urna. Hanno invece fatto il pieno, e oltre, le opposizioni dell’intera gauche e dell’estrema destra.