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Gaza, nuovo veto degli USA al Consiglio di sicurezza dell’ONU

La bozza chiedeva un cessate il fuoco immediato e l’accesso umanitario a Gaza - Reazioni indignate da parte degli ambasciatori di alcuni Stati membri

  • 19 settembre, 07:01
  • 19 settembre, 14:57
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Gaza, nuovo veto degli USA all'ONU

Telegiornale 19.09.2025, 12:30

  • Keystone
Di: AFP/ATS/gf 

Giovedì gli Stati Uniti hanno nuovamente posto il veto a una bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU che chiedeva un cessate il fuoco immediato e l’accesso umanitario a Gaza. La decisione ha suscitato forte indignazione da parte di altri Stati membri del Consiglio.

L’ambasciatore pakistano Asim Iftikhar Ahmad ha parlato di un “momento buio” per l’organismo dell’ONU, mentre quello della Somalia ha definito la bocciatura un profondo fallimento morale che riflette una logica pericolosa secondo cui “la sofferenza di alcuni è più tollerabile di quella di altri”. L’algerino Amar Bendjama si è rivolto invece direttamente alla popolazione palestinese scusandosi per l’inerzia delle Nazioni Unite: “Perdonateci perché questo Consiglio non è stato in grado di salvare i vostri figli; perdonateci perché il mondo parla di diritti ma nega i vostri”.

La bozza respinta — sostenuta da 14 membri su 15 — prevedeva non solo la rimozione degli ostacoli agli aiuti, ma anche un cessate il fuoco incondizionato e il rilascio immediato degli ostaggi

Consiglio di sicurezza dell’ONU: che cos’è e come opera

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU è uno dei sei organi principali delle Nazioni Unite, responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Composto da 15 membri, di cui 5 permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia) con diritto di veto e 10 non permanenti eletti per due anni, adotta risoluzioni vincolanti, può imporre sanzioni, autorizzare missioni di pace o interventi militari. Si riunisce a New York e opera in base alla Carta delle Nazioni Unite.

L’esercito israeliano avanzava verso il centro di Gaza City

Intanto, sul terreno, l’esercito israeliano avanza verso il centro della città di Gaza, nel nord della Striscia, mentre nel sud proseguono scontri sporadici. A Rafah, quattro soldati israeliani sono stati uccisi giovedì dall’esplosione di un ordigno. Dal lato palestinese, fonti mediche riferiscono di decine di morti nello stesso giorno, 38 delle quali sono nella città di Gaza. Hamas, invece, ha minacciato che “Gaza sarà un cimitero per i soldati israeliani”, dichiarano di aver preparato “migliaia di imboscate e ordigni esplosivi” e accusando Israele di mettere in pericolo la vita degli ostaggi.

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