Thomas Stocker è ottimista : "I tempi sono cambiati, così come sono cambiate le sensibilità sul tema. Ritengo, pertanto, che questa Conferenza dell'ONU sul clima a Parigi possa concludersi con un accordo tra capi di Stato e di Governo per una riduzione significativa delle emissioni di CO2 e di inquinanti. Condizione fondamentale per poter limitare il riscaldamento globale di 2° centigradi".
Il fisico del clima dell'Università di Berna, nonché membro del gruppo di esperti delle Nazioni Unite, al microfono di Luca Beti non nasconde i suoi timori: "Se dovessimo fallire anche questa volta, concludendo il vertice senza un'intesa forte, il rischio è che in futuro avremo regioni del pianeta non più in grado di far fronte ai cambiamenti, ciò che potrebbe portare a forti tensioni, conflitti locali e migrazioni di massa. Un fenomeno, quest'ultimo, che stiamo già conoscendo in qualche misura oggi...".
RG delle 12.30 del 30 novembre 205; Thomas Stocker, fisico del clima dell'Università di Berna, al microfono di Luca Beti
RSI Info 29.11.2015, 12:04
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"Dobbiamo abbandonare le energie fossili, una grande sfida, forse la più grande... È giunto il momento di dar vita a una vera e propria rivoluzione industriale, affinché si possa cambiare per poter raggiungere l'obiettivo: limitare il riscaldamento globale". Ascolta l'intervista integrale in coda.
RG/bin
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Thomas Stocker, fisico del clima all'Università di Berna, al microfono di Luca Beti