Le forze dell'ordine italiane, coordinate dal Servizio centrale antiterrorismo della polizia di Stato, hanno arrestato sette esponenti della Federazione Anarchica Informale (FAI) con l'accusa di associazione di stampo sovversivo, finalizzata al terrorismo.
Le indagini, culminate negli arresti e in perquisizioni nel Lazio e in diverse località italiane tra le quali Torino, Pescara e Genova, sono state avviate su disposizione degli inquirenti torinesi, che contestano alle persone arrestate dieci, fra attentati e pacchi-bomba in tutta Italia.
Le azioni erano finalizzate a realizzare la "distruzione dello Stato e del capitale" portando l'attacco alle strutture del "dominio".
Le sigle che accompagnavano le rivendicazioni erano leggermente diverse, ma la matrice era sempre la stessa. Altre iniziative riconducibili alla FAI non sono state attribuite formalmente agli indagati: è il caso del pacco-bomba del 2003 all'ex premier italiano Romano Prodi, del plico esplosivo nell'aprile del 2013 al quotidiano La Stampa, dell'attentato del gennaio 2016 al tribunale di Civitavecchia.
ATS/M.Ang.