Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato lunedì con l’omologo francese Emmanuel Macron a Parigi una “dichiarazione d’intenti” che ha definito “storica”. Infatti, l’Ucraina vuole procurarsi cento aerei da combattimento francesi Rafale e sistemi di difesa aerea (come i SAMP/T già schierati contro i bombardamenti dei russi).
Questo accordo “si colloca in un altro orizzonte temporale” rispetto alle cessioni di armamenti decise finora dagli alleati occidentali di Kiev per aiutare le forze ucraine a respingere l’invasione russa iniziata a febbraio 2022, ha rilevato il capo di Stato francese davanti alla stampa all’Eliseo.
Si tratta del tempo “della rigenerazione dell’esercito ucraino in futuro”, affinché sia “in grado di dissuadere qualsiasi nuova invasione”, una volta conclusa la pace o un cessate il fuoco, ha aggiunto. “È un accordo storico e apprezziamo molto il sostegno della Francia”, ha detto al suo fianco Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha già firmato il mese scorso una lettera d’intenti per l’acquisto di 100-150 caccia svedesi Gripen.
In precedenza, presso la base aerea 107 di Villacoublay, a sud-ovest di Parigi, alcuni industriali avevano presentato al dirigente del Paese in guerra i fiori all’occhiello dell’armamento francese e i due presidenti avevano firmato la “dichiarazione d’intenti che riguarda l’acquisizione da parte dell’Ucraina di equipaggiamenti di difesa francesi” di nuova generazione.
Secondo quanto hanno affermato Macron e Zelensky, l’accordo si proietta su un orizzonte temporale di una decina d’anni e riguarda possibili contratti futuri per l’acquisto di circa “cento Rafale”, con i relativi armamenti, oltre a otto sistemi di difesa aerea SAMP-T di nuova generazione, attualmente in fase di sviluppo. Sono inoltre inclusi quattro sistemi radar, “nuove acquisizioni di bombe guidate del tipo AASM Hammer” e droni da osservazione, attacco o intercettazione, ha precisato la presidenza francese.
Per quanto riguarda i droni e le bombe plananti guidate AASM Hammer, Emmanuel Macron ha parlato di “impegni di produzione entro la fine dell’anno e nei prossimi tre anni”. Per i Rafale, i tempi si preannunciano più lunghi, a causa delle trattative contrattuali, dei tempi di produzione e della formazione dei piloti.
Per quanto riguarda il finanziamento, resta da chiarire, ma la Francia intende ricorrere sia al proprio contributo di bilancio sia ai meccanismi europei. Il presidente francese ha inoltre rilanciato l’ipotesi di un “indebitamento comune” affinché l’Unione europea possa “continuare a fornire all’Ucraina un sostegno finanziario prevedibile e stabile a lungo termine”, nonostante la resistenza di Berlino in merito.


