L’ufficio presidenziale iracheno ha reso noto oggi, giovedì, che la seduta inaugurale del Parlamento si terrà il primo luglio. Una decisione che, di fatto, segna la volontà di raggiungere un’intesa per la formazione di un nuovo Governo, dopo le elezioni del 30 aprile.
Stando a quanto reso noto dalla televisione pubblica, il vicepresidente, Khoudair al Khuzai, alleato del primo ministro sciita Nuri al Maliki, ha firmato il decreto per la sessione inaugurale del Legislativo. Negli ultimi giorni, da più parti era stato sollevato l’auspicio affinché nel paese si giungesse quanto prima alla formazione di un Esecutivo di larghe intese, in grado di ridare stabilità e frenare l'offensiva dei miliziani jihadisti dell'ISIS.
Il conflitto si allarga
Nuri al Maliki, intanto, ha annunciato alla BBC che aerei siriani hanno bombardato la frontiera irachena. Una dichiarazione, questa, smentita da Damasco. Fonti statunitensi, dal canto loro, hanno sostenuto che Teheran starebbe rifornendo di armamenti l'esercito di Baghdad, impegnato nel contenere l'avanzata dei miliziati dello Stato islamico in Iraq e nel Levante.
Greggio sempre più caro
La precarietà che regna in Iraq è una delle cause principali che sta spingendo nuovamente il prezzo del petrolio verso l’alto. Sul mercato after hour di New York, infatti, i contratti con scadenza ad agosto vengono scambiati a 106,74 dollari (106,48 mercoledì sera). La quotazione del brent si attesta a 113,97 dollari.
ATS/Reuters/bin