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"La mia voce per gli oppressi in Russia"

Evgenia Kara-Murza, moglie del dissidente russo condannato a 25 anni per essersi schierato contro la guerra, racconta alla RSI il suo impegno per i diritti umani

  • 23.04.2023, 18:55
  • 20.11.2024, 11:27
03:08

SEIDISERA del 23.04.23: un estratto dell'intervista a Evgenia Kara-Murza di Sabrina Pisu

RSI Info 23.04.2023, 18:48

  • reuters
Di: SIDISERA/sdr 

La condanna a 25 anni di carcere per il dissidente russo Vladimir Kara-Murza comminata lo scorso 17 aprile non ha fermato l’attività della moglie Evgenia nel sostenere le iniziative per la libertà e i diritti civili in Russia.

Residente con i tre figli da tempo negli Stati Uniti per ragioni di sicurezza, Evgenia Kara-Murza, impegnata nell'organizzazione non governativa "Free Russia Foundation", spiega ai microfoni della RSI le ragioni del suo impegno civile.

La Russia di Putin ha riservato a Vladimir Kara-Murza la più pesante delle condanne finora inflitte a un dissidente per essersi schierato contro l'invasione dell'Ucraina e aver denunciato i bombardamenti sui civili. Forse addirittura la più dura a un avversario di Putin da quando è salito al potere nel 1999. "Il regime russo - spiega Evgenia Kara-Murza -, sta cercando di far credere che l'intero popolo russo sostiene la guerra in Ucraina, ma questo non è vero. Tutte le persone oppresse perseguitate in Russia per la loro posizione contro la guerra hanno bisogno di una voce. Per questo sto dando la mia voce a tutti gli oppressi in Russia, compreso mio marito, naturalmente, e credo che sia di fondamentale importanza sottolineare i singoli casi, parlare delle persone. Ci sono più di 19'000 detenuti e sono 19'000 storie legate ad altre storie di bambini, genitori, fratelli e sorelle".

L'attivista riferisce che coloro che si schierano contro questa guerra, contro Putin, hanno due opzioni: la prigione o il cosiddetto ospedale psichiatrico dove vengono inflitte torture.

Parlarne, spiega ancora, è fondamentale perché si tratta di diritti umani che non possono essere considerati una questione interna di uno Stato in particolare, ma sono una questione di interesse "universale".

L'intervista integrale sarà diffusa lunedì a Laser, su Rete Due alle ore 9 in un approfondimento dedicato all’esperienza delle dissidenti russe e l’eredità della protesta per democrazia e diritti civili nei confronti del regime comunista dell’Unione Sovietica.

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