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La zona rossa "avrebbe evitato 4'000 morti"

Lo scrive la Procura di Bergamo in un'imputazione per epidemia colposa. Accuse, tra gli altri, al governatore lombardo Attilio Fontana e all'ex premier Giuseppe Conte

  • 2 marzo 2023, 14:59
  • 24 giugno 2023, 05:09
La chiesa di San Giuseppe a Seriate in provincia di Bergamo

La chiesa di San Giuseppe a Seriate in provincia di Bergamo

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Il governatore lombardo Attilio Fontana avrebbe causato "la diffusione dell'epidemia" in Val Seriana con un "incremento stimato non inferiore al contagio di 4'148 persone. Pari al numero di decessi in meno che si sarebbero verificati" se fosse stata "estesa la zona rossa a partire dal 27 febbraio 2020".

Lo scrive la Procura di Bergamo in un'imputazione per epidemia colposa di cui risponde anche l'ex premier italiano Giuseppe Conte, la cui posizione è stata trasmessa, però, al Tribunale dei ministri.

Notiziario 23.00 del 01.03.2023

Notiziario 01.03.2023, 23:12

A tre anni di distanza dallo scoppio della pandemia di Covid-19, ricordiamo, la Procura di Bergamo ha chiuso ieri l'indagine sull'emergenza sanitaria che nei primi mesi della diffusione del virus ha particolarmente colpito la Bergamasca, con oltre 6'000 morti in più rispetto alla media dell'anno precedente.

L'indagine ha cercato di individuare le responsabilità nella gestione della pandemia. Da quanto trapelato, sono una ventina gli indagati, tra cui anche l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro della salute Roberto Speranza, il governatore lombardo Attilio Fontana e l'ex assessore al Welfare, Giulio Gallera.

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