La pioggia, tanto attesa dopo l’ondata di calore, ha ferito le montagne del nord Italia: in Piemonte, in Valle d’Aosta ed in Veneto.
Lunedì sera a Bardonecchia, località turistica a 1’300 metri di quota nel Torinese, un uomo di 70 anni ha perso la vita, travolto da acqua e fango dopo l’esondazione del rio Frejus.
Sempre lunedì ai 1’500 metri di Cogne il problema invece sono stati un’altra volta i collegamenti stradali. A un anno esatto dall’alluvione che la rese irraggiungibile per ventotto giorni, tre frane hanno di nuovo isolato la località ai piedi del Gran Paradiso. E non sono passati due anni da quando una frana aveva terrorizzato il paese, la notte tra il 13 e il 14 agosto 2023.
Una frana era invece scesa solo domenica in Veneto, sulla Croda Marcora, nelle Dolomiti bellunesi. Aveva ricoperto con un denso strato di polvere il paese di San Vito di Cadore, il centro più importante lungo la 51 di Alemagna prima di Cortina d’Ampezzo, senza però provocare danni in paese.
Inondazioni storiche in Francia
Dall’altra parte del confine, dopo i forti temporali del tardo pomeriggio di lunedì, nella valle della Maurienne si sono verificate inondazioni che non si vedevano da 70 anni. Il torrente Charmaix, un fiume che nasce in alta montagna e sfocia nell’Arc, ha rotto gli argini, causando inondazioni localizzate.
L’acqua e il fango hanno invaso le strade di Modane e del vicino villaggio di Fourneaux, raggiungendo altezze fino a 50 centimetri in alcune aree, interrompendo il traffico ferroviario tra Francia e Italia “in entrambe le direzioni fino a nuovo avviso”, secondo un comunicato della prefettura.