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Mogadiscio, almeno 8 morti nell'assalto jihadista

Le vittime uccise all'hotel Villa Rose, frequentato da alti funzionari governativi e parlamentari. L'ONU: "Quest'anno in Somalia sono già stati uccisi almeno 613 civili"

  • 28 novembre 2022, 18:20
  • 24 giugno 2023, 02:04

Radiogiornale

Radiogiornale 28.11.2022, 12:30

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Almeno otto civili sono stati uccisi all'hotel Villa Rose, attaccato domenica sera dai jihadisti shebab nella capitale somala Mogadiscio. Lo ha reso noto lunedì un portavoce della polizia, Sadik Dudishe, affermando che l'operazione delle forze di sicurezza si è "conclusa".

Gli shebab "hanno ucciso otto civili che si trovavano nell'hotel e le forze di sicurezza sono riuscite a salvarne circa 60, e nessuno è rimasto ferito", ha continuato Dudishe, aggiungendo che anche un membro delle forze di sicurezza è stato ucciso. Il portavoce ha dichiarato che l'attacco è stato compiuto nell'arco di quasi 21 ore da sei persone, sottolineando che "cinque sono state colpite e una si è fatta esplodere".

I testimoni hanno detto di aver udito due forti esplosioni domenica sera, che hanno segnato l'inizio dell'attacco all'hotel, che si trova nel quartiere di Bondhere ed è normalmente molto protetto. Domenica sera, già molti civili e politici erano stati salvati. Lunedì mattina sono stati poi uditi sporadici spari ed esplosioni nei pressi dell'edificio, frequentato da alti funzionari governativi e parlamentari e situato a pochi isolati dagli uffici del presidente Hassan Sheikh Mohamoud.

La Villa Rose è descritta sul suo sito web come "la sistemazione più sicura di Mogadiscio", con metal detector e un alto muro.

Gli shebab, un gruppo affiliato ad al Qaeda che da 15 anni cerca di rovesciare il Governo centrale della Somalia, hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco.

La forza dell'Unione Africana in Somalia (Atmis) ha condannato l'attacco e ha "elogiato" su Twitter "le forze di sicurezza somale per la loro rapida risposta per evitare ulteriori vittime e danni alle proprietà".

Questo nuovo attacco arriva in un momento in cui il presidente somalo, eletto a maggio, ha deciso di lanciare una "guerra totale" contro gli Shebab per tre mesi.

L'esercito somalo, sostenuto dai clan locali, gli Atmi, e con il supporto degli attacchi aerei statunitensi, ha ripreso il controllo della provincia di Hiran e di ampie zone del Medio Shabelle, nella Somalia centrale.bMa gli insorti hanno risposto con una serie di sanguinosi attacchi, dimostrando la loro capacità di colpire il cuore delle città somale e le installazioni militari.

Il 29 ottobre, due auto imbottite di esplosivo sono state fatte detonare a pochi minuti di distanza l'una dall'altra a Mogadiscio, causando 121 morti e 333 feriti. Si è trattato dell'attacco più letale degli ultimi cinque anni nel fragile Paese del Corno d'Africa. Un triplo attentato nella città centrale di Beledweyne ha ucciso 30 persone, tra cui funzionari locali, all'inizio di ottobre e almeno 21 ospiti di un hotel di Mogadiscio sono stati uccisi durante un assedio di 30 ore ad agosto.

L'assedio di domenica ha sollevato interrogativi su come i militanti islamici siano riusciti a raggiungere inosservati il cuore, strettamente sorvegliato, del distretto amministrativo di Mogadiscio. Posti di blocco armati bloccano le strade che conducono all'area, che ospita anche un centro di detenzione per sospetti terroristi, supervisionato dall'Agenzia nazionale di intelligence e sicurezza.

Secondo le Nazioni Unite, quest'anno in Somalia sono già stati uccisi almeno 613 civili e ne sono stati feriti 948 nelle violenze, per lo più causate da ordigni esplosivi improvvisati, attribuite agli Shebab. Le cifre più alte dal 2017, con un aumento di oltre il 30% rispetto al 2021.

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