Sono 315 le persone rapite venerdì in scuola cattolica primaria e secondaria a St. Mary di Papiri, nel centro della Nigeria: 303 studenti e 12 insegnanti, la metà degli effettivi dell’istituto. Lo ha annunciato sabato con un comunicato l’Associazione dei Cristiani della Nigeria (CAN), aggiornando il bilancio “dopo un esercizio di verifica e un censimento finale”. Il rapimento di massa è stato compiuto nelle prime ore del mattino di venerdì.
Si tratta del secondo attacco di questo tipo in una settimana, dopo il rapimento di 25 studentesse nel nord-ovest del Paese. Un attacco armato perpetrato lunedì nello Stato vicino di Kebbi.
Per precauzione, le autorità degli Stati vicini di Katsina e di Plateau hanno ordinato la chiusura di tutti gli istituti scolastici . Pure il Governo dello Stato del Niger ha chiuso numerose scuole. Da parte sua, il presidente nigeriano Bola Tinubu ha annullato i suoi impegni internazionali, tra cui la partecipazione al vertice del G20 a Johannesburg (Sudafrica), per gestire la crisi.
Questi due rapimenti di massa e l’attacco mercoledì sera a una chiesa nell’ovest del Paese (che ha causato due morti) sono stati compiuti dopo che il presidente americano Donald Trump ha minacciato un intervento militare in Nigeria a causa di quello che ha denunciato come “massacri di cristiani da parte di islamisti radicali”.
Il Paese africano resta segnato dal rapimento di quasi 300 ragazze da parte dei jihadisti di Boko Haram a Chibok, nello Stato di Borno (nord-est), più di 10 anni fa. Alcune di loro risultano ancora disperse.

Trump minaccia la Nigeria: reazioni e situazione dei cristiani
SEIDISERA 03.11.2025, 18:00
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