Pakistan-Afghanistan, sì a tregua immediata

Nel corso dei negoziati a Doha, il Pakistan e l’Afghanistan hanno concordato domenica un “cessate il fuoco immediato”. I colloqui di mediazione in Qatar erano stati avviati sabato, per cercare di riportare una calma duratura al confine tra i due Paesi, in seguito a uno scontro che ha causato decine di morti.

Le due parti hanno hanno pure concordato “l’istituzione di meccanismi per consolidare una pace duratura e la stabilità”, ha annunciato in un comunicato pubblicato su X il ministero degli Esteri del Qatar.

Le modalità di questo accordo e di questi meccanismi non sono state rivelate, ma “nei prossimi giorni si terranno riunioni di follow-up” per garantirne l’attuazione, ha precisato Doha domenica, riconoscendo “un passo importante”. “È stato deciso che nessuno dei due Paesi compirà atti ostili nei confronti dell’altro, né sosterrà gruppi che conducono attacchi contro il Governo del Pakistan e si asterrà dal prendere di mira le forze di sicurezza e i civili”, ha dichiarato il portavoce del governo talebano, Zabihullah Mujahid.

Il ministro della Difesa pakistano Khawaja Asif ha annunciato un nuovo incontro a Istanbul il 25 ottobre. “Esprimiamo la nostra profonda gratitudine ai due Paesi fratelli, Qatar e Turchia”, che hanno svolto il ruolo di mediatori, ha aggiunto.

Kabul aveva accusato venerdì il suo vicino di aver rotto la tregua dopo attacchi che hanno ucciso almeno dieci civili, tra cui due bambini e tre giocatori di cricket, nella provincia di Paktika. Fonti di sicurezza pakistane hanno confermato “attacchi aerei di precisione sul suolo afghano”, prendendo di mira un’organizzazione armata.

Lo scontro era iniziato la settimana scorsa, dopo esplosioni nella capitale afghana che le autorità talebane avevano attribuito al vicino pakistano. Per rappresaglia, avevano scatenato un’offensiva al confine, alla quale Islamabad aveva promesso una “risposta muscolare”. Le prime deflagrazioni a Kabul erano avvenute nel momento in cui iniziava una visita senza precedenti del capo della diplomazia talebana in India, il nemico storico del Pakistan.