Islamabad ha promesso “una risposta decisa” alle rappresaglie che l’Afghanistan ha condotto nella notte su domenica nelle province di Kunar, Nangarhar, Paktia, Khost e Helmand lungo la cosiddetta linea Durand, che misura oltre 2’400 chilometri al confine “de facto” con il Pakistan.
Attacchi durante i quali - secondo Kabul - “sono stati uccisi 58 soldati pachistani” e nove talebani hanno perso la vita, secondo il portavoce del Governo Zabihullah Mujahid. Questo in risposta a recenti ripetuti attacchi aerei sul territorio afghano da parte dell’esercito pachistano. Islamabad dà cifre diverse: afferma di aver perso 23 uomini, a fronte di 200 nemici uccisi.
Il premier del Pakistan, Nabaz Sharif, ha promesso una replica a ogni provocazione, minacciando l’Afghanistan delle medesime conseguenze già subite dall’India. Un’allusione al breve conflitto di maggio, il peggiore fra le due potenze nucleari nemiche, che aveva provocato diverse vittime e l’abbattimento di caccia sui due fronti. “L’Afghanistan gioca con il fuoco e con il sangue”, secondo il ministro dell’interno Mohsin Naqvi.
Islamabad e Kabul, le cui relazioni proseguono fra alti e bassi dal ritorno al potere dei talebani a Kabul nel 2021, si accusano a vicenda di ospitare gruppi terroristici: in Pakistan la branca locale dello Stato islamico, in Afghanistan invece i talebani pachistani responsabili di sanguinosi attacchi in patria.

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Notiziario 12.10.2025, 11:00
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