Intervista

Per una scuola più felice, efficace e umana, in tutto il mondo

Nicolò Govoni ospite di Modem per parlare di rivoluzione scolastica e della via tracciata dalla sua Organizzazione no profit Still I Rise

  • 28 novembre, 14:25
  • 28 novembre, 14:51
32:41

Modem Incontro: Nicolò Govoni

Modem 28.11.2024, 08:30

  • Still I Rise
Di: Agata Galfetti 

Nicolò Govoni, nato nel 1993 a Cremona, ha avuto un’infanzia turbolenta e, dopo un’esperienza di volontariato in India a vent’anni, ha deciso di non tornare a casa. Invece di seguire una carriera in giornalismo, si è dedicato alla “rivoluzione scolastica”. Dopo aver creato la sua organizzazione no profit, Still I Rise, ha lavorato per portare un’educazione di qualità nelle aree più vulnerabili del mondo, come Siria, Kenya, Grecia e Colombia. Con lui Modem ha parlato di formazione ma anche della differenza tra volontariato e “volonturismo” e delle speranze per il futuro, tra le pagine del suo ultimo libro “Un mondo possibile. Dieci idee per cambiare il futuro e la tua vita ogni giorno”. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista trasmessa giovedì 28 novembre.

Perché operare proprio in ambito di formazione scolastica?

“La mia esperienza scolastica personale è stata molto travagliata. Io ero il classico ragazzo difficile in adolescenza, mi hanno bocciato due volte. Avevo problemi con le autorità, con i miei coetanei, con i genitori, con gli insegnanti. (…) Questo travaglio che ho vissuto da adolescente è stato senz’altro il motore, la forza di propulsione che mi ha spinto a scegliere l’istruzione come missione di vita.”

“Abbiamo capito che per cambiare veramente il mondo non si possono dare le briciole che fare la scuola di lamiera in una in un Paese africano potrà dare il minimo, ma non cambia la società non cambia la vita della persona che accoglie quindi abbiamo deciso di fare quello che purtroppo nel non profit non si fa tanto spesso ovvero di dare il meglio anziché dare le briciole. Con Still I rise offriamo formazione d’eccellenza anche in contesti di emergenza”.

A vent’anni questo viaggio in India che le ha cambiato la vita. Partiva come volontario forse in maniera un po’ naive… si è ritrovato a fare del “volonturismo”. Mi spieghi la differenza?

“Il volontariato è un esercizio spontaneo di aiuto in cui dedichi il tuo tempo gratuitamente per aiutare gli altri. Il volonturismo invece è un business. È una macchina che fa uso dell’entusiasmo, delle buone intenzioni, della voglia di scoprire di persone - spesso e volentieri molto giovani - e in cambio di un pagamento permette loro di fare qualcosa per cui non sono formate. La mia vita è cambiata in India perché mi sono reso conto che quella prima esperienza era fallace. Che io sono arrivato in India con un mandato. Mi avevano venduto un sogno che era quello di aiuto e di cambiamento. E invece poi ho scoperto che quello che ero lì a fare era semplicemente ingrossare le tasche di una grande organizzazione internazionale.”
               

Nel suo libro Un mondo possibile. Dieci idee per cambiare il futuro e la tua vita ogni giorno, Niccolò Govoni non nasconde le critiche alla società, ai media e al sistema scolastico occidentale, ma offre anche un messaggio di ottimismo.

“Assolutamente! Anche perché questo mondo migliore è possibile; non è solo in potenza, è in atto. E questo è uno dei paradigmi più importanti che noi vogliamo cambiare come Still I rise. C’è questa certezza dilagante, specialmente nel nord del mondo, per cui il mondo sia in declino, e questa è una certezza senza alcun fondamento statistico. (…) La natura umana vuole che noi ricordiamo con maggiore vivacità quello che è negativo, perché ci aiuta a proteggerci, quindi a sopravvivere, ma in buona parte anche indotta dai media, in parte, ma anche dalla politica. Ma io penso fondamentalmente che la scuola abbia un ruolo fondamentale nel creare cittadini speranzosi e ottimisti.”

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