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Perché tutti hanno gli “eyes on Rafah”?

Un’immagine generata con l’IA è virale sui social: chiede di mantenere alta l’attenzione sulla Striscia di Gaza ma non mancano le critiche fra chi la ritiene un’operazione di propaganda e chi contesta l’uso di una fotografia artificiale

  • 30 maggio, 10:43
  • 30 maggio, 19:43

Gaza, messaggio virale sui social

SEIDISERA 30.05.2024, 18:47

Di: RSI Info

“Eyes on Rafah”: chiunque ha navigato sui principali social media in questi giorni non può non aver visto questa immagine generata con l’Intelligenza artificiale, che riproduce un campo profughi palestinese fatto di migliaia di tende posizionate in una pianura tra le montagne. L’immagine come detto è artificiale, ma è stata condivisa da milioni e milioni di persone (compresi VIP e personalità pubbliche), che chiedono di tenere alta l’attenzione sulla città della Striscia di Gaza e sul conflitto in generale.

Lo slogan “tutti gli occhi su Rafah” è stato usato recentemente in numerose manifestazioni filo-palestinesi e trarrebbe origine da commenti espressi da Rik Peeperkorn, il rappresentante dell’OMS per Gaza e la Cisgiordania. Il primo ad aver condiviso su Instagram l’immagine generata con l’IA – e forse ad averla realizzata – sarebbe  invece @shahv4012, un content creator malese che ha più volte preso posizione a favore della Palestina. Non mancano tuttavia nelle sue creazioni cliché e messaggi controversi che si rifanno, per esempio, alla negazione dell’esistenza Stato di Israele.

Per chi la condivide, l’immagine “All eyes on Rafah” è un invito a mantenere alta l’attenzione sulla città dove hanno cercato rifugio milioni di abitanti di Gaza e sulla Striscia stessa.

Non mancano tuttavia le polemiche: alcuni utenti denunciano quella che secondo loro è un’operazione di propaganda, altri invece contestano l’uso di un’immagine finta e si chiedono per quale motivo un’immagine generata dall’IA stia riscuotendo ora tanto successo, dato che il conflitto va avanti da mesi e che ci sono moltissime fotografie reali che testimoniano del dramma umanitario che si sta vivendo nella Striscia.

Immagine virale “ma senza influsso sulle strategie di guerra”

“Questa immagine dà già l’impressione, attraverso il titolo, che tutti gli occhi saranno puntati su questa regione del mondo, come una sorta di grande occhio digitale, prendendo i cittadini del mondo come testimoni di ciò che accadrà presto”, ha spiegato Valérie Gorin, sociologa della comunicazione umanitaria all’Università di Ginevra ai microfoni della RTS. È tuttavia “altamente improbabile che questo tipo di immagini, per quanto virali, abbiano un impatto sulla strategia di guerra. Per quanto riguarda i governi occidentali, può mostrare la solidarietà dei cittadini a livello più globale e forse avere un effetto sulla necessità di negoziare un cessate il fuoco”, ha aggiunto. 

Nella battaglia di comunicazione, è stato generato anche un post a sostegno di Israele, ma con un successo più limitato, dato che per ora ha raggiunto solo alcune centinaia di migliaia di condivisioni a fronte delle decine di milioni generate da “Eyes on Rafah”.

Post virale dopo il raid israeliano

L’immagine è diventata virale dopo che un bombardamento israeliano su un campo profughi a Rafah - che ha ucciso 45 persone e ne ha ferite quasi 250, secondo il ministero della Sanità di Hamas - ha provocato un’ondata di indignazione in tutto il mondo, e proprio mentre la Corte internazionale di giustizia aveva ordinato a Tel Aviv di sospendere le operazioni militari in questa città al confine con l’Egitto, dove si è rifugiato quasi un milione di persone.

Rafah, mezzi blindati in movimento

Telegiornale 28.05.2024, 12:30

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