Una marea di bandiere rosse a bianche ha invaso domenica il centro di Varsavia, per la grande manifestazione che segnava non solo il centenario della fine della Prima guerra mondiale ma anche quello dell'indipendenza polacca dopo 123 anni di occupazione russa, prussiana e austriaca. Hanno sfilato 200'000 persone, con in testa al corteo il presidente Andrzej Duda, il premier Mateusz Morawiecki e il dirigente del partito conservatore al potere Jaroslaw Kaczynski.
Il presidente Duda
A far discutere è stata la scelta del Governo monocolore di Diritto e Giustizia, populista e sovranista, di istituzionalizzare di fatto la consueta marcia nazionalista in questa data, includendola nell'evento ufficiale. Si sono visti anche esponenti di movimenti di estrema destra di altri paesi europei, come gli italiani di Forza Nuova. L'opposizione centrista è insorta, denunciando una manovra politica volta a guadagnare consensi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, europee e legislative del 2019.
Le recenti elezioni regionali hanno visto un paese spaccato in due e un appello al'unità nazionale è stato lanciato dal presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, sola personalità venuta dall'estero per l'occasione, rinunciando anche al grande appuntamento parigino. Parole a vuoto, come dimostrato anche dall'atteggiamento di Duda, che non lo ha degnato nemmeno di un saluto davanti alla tomba del milite ignoto.