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Rafah, morti e feriti durante la consegna di aiuti umanitari

Testimoni parlano di spari da parte dell’esercito israeliano, che tuttavia conferma solo di aver esploso colpi di avvertimento - La fondazione israeliana che gestisce la distribuzione nega il coinvolgimento

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Notiziario 01.06.2025, 07:00

  • Keystone
Di: AP/Reuters/ludoC 

Almeno una ventina di persone sono rimaste uccise domenica mattina da colpi d’arma fuoco a Rafah, mentre si recavano a ricevere aiuti umanitari distribuiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF). Lo ha riferito un vicino ospedale gestito dalla Croce Rossa, dove sono stati trasportati i corpi privi di vita. I funzionari dell’ospedale hanno inoltre riferito che oltre 100 persone sono rimaste ferite, senza tuttavia specificare chi abbia sparato.

La GHF è una fondazione gestita dallo Stato di Israele. In mattinata, la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza era stata particolarmente caotica e, secondo diversi testimoni citati dalle agenzie di stampa internazionali, le truppe israeliane hanno sparato sulla folla nei pressi del luogo di consegna, un’area controllata dalle forze israeliane.

La fondazione, dal canto suo, ha dichiarato che gli agenti di sicurezza della ditta privata incaricata di sorvegliare le operazioni di consegna non hanno aperto il fuoco sulla folla, mentre l’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato colpi, definendoli “di avvertimento”.

Interpellata da vari media, la GHF non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni, così come l’esercito israeliano. In una precedente dichiarazione, la GHF aveva affermato di aver distribuito gli aiuti contenuti in 16 camion domenica mattina presto, ma “senza incidenti”, respingendo quelle che ha definito “false notizie su morti, feriti e caos”.

Israele e gli Stati Uniti hanno dichiarato che questo sistema centralizzato di distribuzione ha lo scopo di impedire che il movimento islamista Hamas dirotti gli aiuti umanitari. Tuttavia, Israele non ha mai fornito prove di deviazioni sistematiche e le Nazioni Unite negano che ciò sia avvenuto.

Le agenzie dell’ONU e le principali ONG presenti a Gaza si sono finora rifiutate di lavorare con la GHF, affermando che questa centralizzazione viola i principi umanitari perché permette a Israele di controllare chi riceve gli aiuti e costringe la popolazione a trasferirsi nei luoghi di distribuzione, rischiando di aggravare lo sfollamento di massa nel territorio.

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Le difficoltà della fondazione Gaza Humanitarian Foundation

SEIDISERA 26.05.2025, 18:00

  • © 2024 KEYSTONE-SDA-ATS AG
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