Raid israeliano sulla chiesa cattolica di Gaza

Due donne sono morte e diverse persone, tra cui padre Gabriele Romanelli, sono rimaste ferite in seguito a un attacco alla parrocchia cattolica nella Striscia di Gaza, hanno dichiarato giovedì i medici dell’ospedale Al-Ahli di Gaza City. I decessi sono stati confermati, successivamente, dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, che riferisce anche di due feriti gravi e altri quattro (tra cui il sacerdote) in modo meno serio.

L’attacco ha danneggiato la chiesa della Sacra Famiglia, l’unico edificio sacro cattolico all’interno dell’enclave palestinese.

Secondo l’agenzia ANSA, il 55enne parroco argentino Gabriele Romanelli, che aggiornava regolarmente il defunto papa Francesco sulla guerra, ha riportato lievi ferite a una gamba ed è stato trasportato in ospedale.

Nel pomeriggio l’esercito israeliano ha affermato di essere “a conoscenza delle segnalazioni relative ai danni causati alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City e alle vittime” e ha fatto sapere che “le circostanze dell’incidente sono in fase di revisione”. Lo riporta il Times of Israel. In una nota il Ministero degli Esteri di Tel Aviv scrive che “l’’IDF (le forze armate, ndr) compie ogni sforzo per mitigare i danni ai civili, compresi i siti religiosi, e si rammarica per qualsiasi danno causato”, ha aggiunto l’esercito nella nota, senza confermare di aver effettuato l’attacco. Israele, conclude il comunicato stampa, “non prende mai di mira chiese o siti religiosi e si rammarica di qualsiasi danno a un sito religioso o a civili non coinvolti”.

Tra i primi a reagire, in Italia, è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che condanna l’accaduto: “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”.

In un telegramma, a firma del Segretario di Stato, Papa Leone XIV si è detto “profondamente addolorato nell’apprendere la perdita di vite e di feriti causati dall’attacco militare”. Il pontefice “rinnova il suo appello per un immediato cessate il fuoco ed esprime la sua profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole nella regione”.