Oltre 150 detenuti coinvolti. Uno di loro, un ragazzo di 24 anni, ferito e trasportato in ospedale in gravi condizioni, alcuni agenti finiti in pronto soccorso: è questo il bilancio della rivolta che è stata organizzata ieri sera (giovedì) da un gruppo di detenuti all’interno del carcere Bastone di Como, in un clima di tensione non nuovo nell’istituto che si trova in una condizione non diversa da molti istituti lombardi dove tra sovraffollamento e fatiscenza delle strutture, la vita dei carcerati è durissima. Andrea De Santo è educatore in alcuni penitenziari lombardi e coordinatore per la Cgil del DAP, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria, e ai microfoni del nostro Radiogiornale conferma:” Le strutture penitenziarie in Italia sono veramente vetuste”.
Gli operatori del settore da tempo denunciano questa situazione chiedendo alla politica provvedimenti che possano migliorare le condizioni di vita carcerarie. Luigi Pagano, il garante dei detenuti del Comune di Milano sottolinea per parte sua che: “Bisogna prendere una decisione e delle misure che devono valere oggi e che devono essere seguite oggi, non si può aspettare un anno, perché poi tra l’altro la popolazione carceraria probabilmente aumenterà ancora. Servono ora delle misure deflattive: l’amnistia, l’indulto o altro”.
Richieste che però sembrano rimanere inascoltate dalla politica, che pensa invece a misure sempre più securitarie che rischiano però di peggiorare ancor di più la situazione.
Tornando alla rivolta in carcere, la casa circondariale di Como è in cima alle classifiche relative al sovraffollamento delle carceri italiane. Gli ultimi dati disponibili, risalenti allo scorso mese di luglio, davano conto della presenza di 424 detenuti a fronte di una capienza ferma a quota 265.

Como, tentata evasione e rivolta nel carcere del Bassone
Telegiornale 14.11.2025, 12:30







