Un biglietto, la cui esistenza era stata svelata a luglio dal Wall Street Journal, sta facendo discutere negli Stati Uniti e non solo. Si tratta di una lettera d’auguri per i cinquant’anni di Jeffrey Epstein, il finanziere accusato di predazioni sessuali e morto suicida in cella nel 2019. A inviarlo sarebbe stato l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che però nega di esserne l’autore.
Il biglietto, del 2003, raffigura la silouhette di una donna nuda e allude a un “magnifico segreto” che “accomuna” Epstein e Trump, con la presunta firma di quest’ultimo nella zona delle parti intime del disegno.
“Non faccio disegni. A volte ho disegnato un edificio, quattro linee e un tetto, per beneficienza o cose del genere. Ma non faccio disegni di donne, questo ve lo posso dire”, aveva affermato Trump quest’estate annunciando una causa per diffamazione contro l’editore.
Nel frattempo la strategia difensiva della Casa Bianca non cambia e continua a bollare l’augurio come un falso: “Non l’ha disegnato, non l’ha firmato”. Tutto per negare il legame fra Trump ed Epstein e allontanare così i sospetti per la subitanea chiusura del caso da parte del Dipartimento di giustizia, che aveva negato l’esistenza di una lista di complici.
Questo martedì la Casa Bianca si è detta favorevole a una perizia grafologica.