Ieri (lunedì), a causa di un’interruzione dei server di Amazon negli Stati Uniti, oltre duemila siti in tutto il mondo sono stati bloccati causando problemi a centinaia di migliaia di utenti per tutta la giornata. Nella notte la situazione è stata ripristinata, ma la questione genera numerosi dubbi sulla gestione delle reti informatiche.
Il problema ha riguardato in particolare i servizi Amazon, non quindi l’attività più nota legata agli acquisti e alla distribuzione dei pacchi. Tra le decine di attività del colosso statunitense figurano infatti anche servizi di cloud computing. Significa che le aziende affittano ai clienti l’accesso alle loro risorse informatiche per archiviare i loro dati, ma anche per elaborarli e trasmetterli e in generale per sfruttare tutte le funzionalità offerte dal sito. In questo senso la Amazon Web Services, azienda sussidiaria di Amazon, è la più grande piattaforma di cloud computing al mondo, e rappresenta quasi un terzo del mercato globale in questo settore. Ed è stata proprio quest’azienda, ieri, a causare il blackout.

Problemi anche sull'app del servizio streaming Hulu
Verso le 9 di ieri (ora svizzera) un malfunzionamento ha colpito i server di Amazon sulla costa ovest degli Stati Uniti, mettendoli fuori uso. Di lì a pochi minuti il blackout ha investito come scritto oltre duemila siti internet in tutto il mondo, causando problemi di accesso a centinaia di migliaia di utenti.
Verso mezzogiorno il guasto sembrava risolto, ma altri errori nei sistemi hanno protratto i disagi fino a questa notte, quando Amazon ha definitivamente annunciato di aver ripristinato la situazione. Ulteriori problemi però potrebbero presentarsi con i prossimi aggiornamenti.
Tra i siti più colpiti ci sono anche i social media Snapchat e Signal, molte app di giochi come Fortnite e anche il sito per prenotare alloggi AirBnb. Neppure la Svizzera è stata risparmiata dalla panne: numerosi clienti hanno segnalato malfunzionamenti nei servizi online di UBS, Swisscom e Sunrise.
I dubbi degli esperti
Sono emerse in particolare molte preoccupazioni per le conseguenze sempre più vaste e sistemiche di singoli malfunzionamenti informatici. I servizi di cloud computing, che oggi sono imprescindibili per molte aziende in tutto il mondo, hanno infatti il grosso limite di essere gestiti da una manciata di colossi globali.
In futuro quindi questi malfunzionamenti avranno ripercussioni sempre più vaste e sempre più gravi, e interruzioni di questa portata rischiano di diventare la norma.