Parigi

Il Louvre si difende. Arrestata una donna per un altro maxi colpo

Le vetrine che ospitavano i gioielli trafugati, secondo la direzione, erano sicure – In manette una 24enne che sarebbe implicata nel furto di 6 chili di pepite d’oro al Museo di storia naturale

  • Ieri, 15:14
  • Ieri, 22:07
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La finestra dalla quale sono entrati i ladri

  • Keystone
Di: AFP/ludoC 

La direzione del Louvre difende la qualità delle vetrine che ospitavano i gioielli rubati domenica nella Galleria Apollo. Lo ha ribadito in una presa di posizione trasmessa all’agenzia AFP, dopo la pubblicazione di un articolo del “Canard enchaîne” nel quale si afferma che sono “apparentemente più fragili delle precedenti”. Le vetrine, lo ricordiamo, sono state tagliate la mattina di domenica 19 ottobre, così come il vetro di una finestra al primo piano, permettendo ai ladri di entrare nel museo e rubare gioielli della Corona di Francia per un valore stimato in decine di milioni di euro.

“Il museo del Louvre afferma che le vetrine installate nel dicembre 2019 rappresentano un progresso considerevole in termini di sicurezza, dato che il grado di obsolescenza delle vecchie attrezzature era evidente e avrebbe portato, senza sostituzione, a rimuovere le opere dalla vista del pubblico”, ha dichiarato la direzione del grande museo parigino.

02:37

Louvre, interrogativi sulla sicurezza

Telegiornale 20.10.2025, 20:00

Furto di pepite d’oro: incriminata una 24enne

Nel frattempo, un altro caso di furto in un museo tiene banco in Francia, dove una 24enne cinese è stata incriminata e posta in custodia cautelare per il furto di pepite d’oro perpetrato al Museo di Storia naturale di Parigi lo scorso settembre.

Già incriminata lo scorso 13 ottobre per associazione a delinquere, la donna era stata consegnata lo stesso giorno dalla autorità spagnole, che l’avevano arrestata a Barcellona il 30 settembre su esecuzione di un mandato di arresto europeo.

I fatti si erano verificati il 16 settembre: allertata dalla presenza di detriti, un dipendente del museo aveva constatato la scomparsa di pepite d’oro esposte, tra le quali una di oltre 5 chilogrammi, scoperta in Australia nel 1990. In totale erano stati rubati quasi 6 chilogrammi d’oro per un valore stimato in 1,5 milioni di euro. Un valore corrispondente all’oro primario, superiore a quello metallico raffinato.

In quella circostanza, hanno spiegato le autorità francesi citate dai media nazionali, i ladri avevano tagliato con una smerigliatrice le porte del museo e infranto la vetrina che conteneva le pepite con un cannello ossiacetilenico. Secondo le immagini della videosorveglianza, una sola persona era entrata nel museo, poco dopo l’1:00, per uscirne verso le 4:00, ha spiegato la procuratrice di Parigi Laure Beccuau.

La 24enne finita in manette, al momento dell’arresto aveva cercato di disfarsi di quasi un chilogrammo d’oro fuso.

Una commissione d’inchiesta per il furto del Louvre

Per quanto riguarda il colpo messo a segno al Louvre, la presidente-direttrice del museo, Laurence des Cars, sarà ascoltata mercoledì dalla Commissione degli affari culturali del Senato, il cui presidente, Alexandre Portier, proporrà all’Assemblea nazionale l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla sicurezza dei musei e la protezione del patrimonio.

Intanto, una sessantina di investigatori sono stati mobilitati per arrestare i ladri e rimettere le mani sui gioielli della Corona rubati.

02:38

Furto al Louvre, si sospetta la criminalità organizzata

Telegiornale 21.10.2025, 20:00

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