Il valore dei gioielli, rubati al celebre museo del Louvre domenica, è stimato in 88 milioni di euro. Lo ha reso noto martedì la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau. “Bisogna tenere presente che questo è il danno di natura economica ma non è paragonabile al danno storico causato da questo furto”, ha detto. “I malfattori che hanno rubato queste gemme non guadagneranno 88 milioni di euro se avranno la pessima idea di smontare questi gioielli”, ha dichiarato in un’intervista all’emittente RTL. “Possiamo forse sperare che ci riflettano e non distruggano questi gioielli senza motivo”.
100 investigatori sulle tracce dei ladri
La procuratrice ha sottolineato che sono circa 100 gli investigatori ora impegnati nella caccia ai ladri e nel recupero dei gioielli. Beccuau promette che i ladri “non l’avranno vinta”, ma per ora di loro - probabilmente stranieri e legati alla grande criminalità - non c’è traccia. È una lotta contro il tempo, perché più i giorni passano meno viene ritenuto probabile ritrovare i preziosi gioielli intatti.
Il punto sugli indizi e sulle indagini
Sul piano delle indagini, gli inquirenti hanno in mano il gilet giallo abbandonato a terra nella fuga da uno dei ladri - sul quale ci sarebbero tracce di Dna - e il montacarichi, di cui sembra essere stata rintracciata l’origine: era stato rubato alcuni giorni prima in una banlieue di Parigi al proprietario che l’aveva messo in vendita su una piattaforma di commercio tra privati. Anche su quel mezzo, che ha portato i ladri indisturbati fino al primo piano e alla finestra della Galleria di Apollo, ci sarebbero impronte e tracce degli ultimi utilizzatori. I quali, infatti, avevano tentato invano di incendiarlo prima di fuggire.

La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, in una foto d'archivio
I ladri hanno rubato 8 preziosi, tra cui collane, spille, diademi e orecchini, dopo essersi intrufolati domenica, in pieno giorno, nel museo, rompendo una vetrata con delle smerigliatrici, dopo essersi arrampicati su un balcone a bordo di una piattaforma per i traslochi installata in precedenza sulla strada.
Sul fronte politico e della polemica che non accenna a placarsi sulla sicurezza dei musei francesi, Le Figaro ha svelato che la presidente del Museo, Laurence des Cars, molto scossa dopo il colpo messo a segno dalla banda con i gilet gialli domenica mattina, aveva presentato le dimissioni. Il presidente Emmanuel Macron, suo grande sostenitore, che le ha anche affidato il futuro cantiere del “Grand Louvre”, le ha respinte, invitandola a “tenere duro”.
La ministra della cultura, Rachida Dati: aperta anche un’indagine amministrativa
Anche Rachida Dati, ministra della Cultura, non cede alle polemiche e davanti all’Assemblée Nationale, martedì, ha ripetuto che gli allarmi del Louvre sono scattati, negando ogni “disfunzione” nel dispositivo di protezione. “Il sistema di sicurezza del museo del Louvre non ha fallito, questo è un dato di fatto”, ha detto Rachida Dati. “Il sistema di sicurezza del museo del Louvre ha funzionato”. Dati ha dichiarato di aver avviato un’indagine amministrativa che si aggiunge alle indagini della polizia per garantire la massima trasparenza su quanto accaduto. Non ha fornito dettagli su come i ladri siano riusciti a compiere il furto, dato che le telecamere funzionavano. Ma lo ha descritto come un duro colpo per la nazione. La rapina è stata “una ferita per tutti noi”, ha detto. “Perché? Perché il Louvre è molto più che il museo più grande del mondo. È una vetrina della nostra cultura francese e del nostro patrimonio comune”.
Il ministro dell’Interno Laurent Nuñez ha dichiarato lunedì che l’allarme del museo è scattato quando la finestra della Galleria Apollo è stata forzata. Gli agenti di polizia sono arrivati sul posto due o tre minuti dopo essere stati chiamati da una persona che ha assistito alla scena, ha detto alla televisione LCI. Le autorità hanno affermato che la rapina è durata meno di otto minuti in totale, di cui meno di quattro all’interno del Louvre. L’allarme ha richiamato gli agenti del Louvre nella sala, costringendo gli intrusi alla fuga ma ormai il furto era già stato compiuto.
Intanto la direzione del Louvre ha reagito alle informazioni del settimanale satirico Le Canard Enchainé, secondo il quale le teche in cui erano esposti i gioielli sarebbero state meno robuste di quelle che c’erano diversi anni fa, in grado di “scomparire” all’interno di una cassaforte alla prima allerta. Per i responsabili del museo, è tutto il contrario: quelli vecchi erano sistemi “obsoleti” che mettevano addirittura in pericolo i gioielli con i loro meccanismi. Con i nuovi sistemi, ci sono “tutte le garanzie necessarie”, hanno aggiunto.
L’elenco dei gioielli rubati
Secondo le autorità, sono stati rubati otto oggetti: un diadema di zaffiri, una collana e un orecchino singolo appartenenti a un set coordinato legato alle regine francesi del XIX secolo Marie-Amélie e Hortense; una collana di smeraldi e orecchini appartenenti al set coordinato dell’imperatrice Marie-Louise, seconda moglie di Napoleone Bonaparte; una spilla reliquiario; il diadema dell’imperatrice Eugenia e la sua grande spilla a fiocco, un prezioso ensemble imperiale del XIX secolo.

Furto al Louvre, si sospetta la criminalità organizzata
Telegiornale 21.10.2025, 20:00

Louvre, interrogativi sulla sicurezza
Telegiornale 20.10.2025, 20:00

Il furto al Louvre
Prima Ora 20.10.2025, 18:00