Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accolto venerdì alle 17.30 (ora locale) alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per la sua terza visita dal ritorno al potere del leader Repubblicano. In agenda i missili Tomahawk e i sistemi di difesa aerea che Zelensky chiede (ieri sul punto vi era stata una “frenata” da parte di Trump, seguita alla telefonata con Putin). Il tutto mentre il presidente USA mostra una ritrovata vicinanza con Putin. “Penso ci siano ottime chance che la guerra possa finire rapidamente. Anche senza che l’Ucraina abbia bisogno dei missili Tomahawk”, ha detto Trump. Frase che di fatto sembra gelare le aspettative del presidente ucraino.
“Zelensky è un leader forte che ne ha passate molte, è un onore averlo qui”, ha esordito Trump, facendogli anche i complimenti per la “bellissima giacca” nera, indossata nelle ultime due visite, dopo le pesanti critiche che aveva ricevuto per il precedente look, giudicato non consono allo Studio Ovale (durante il loro primo incontro a febbraio, lo ricordiamo, Trump aveva brutalmente detto a Zelensky che non aveva «carte in mano». Il secondo incontro, ad agosto, era stato molto più cordiale).

Donald Trump e Volodymyr Zelensky davanti alla Casa Bianca
Poi è comunque arrivata l’ennesima giravolta di Trump e proprio sui Tomahawk. “Darli a Kiev sarebbe un’escalation; poi anche noi ne abbiamo bisogno, non vogliamo dare via cose che servono per la nostra difesa”, ha detto, mettendo le mani avanti. Fino a due giorni fa invece sembrava intenzionato a fornirli, tanto da aver raccontato di aver minacciato Putin nella loro ultima telefonata chiedendogli: “Cosa dici se mando a Kiev 2’000 Tomahawk? L’idea non gli è piaciuta”. Probabilmente ha usato i missili a lungo raggio come strumento di pressione, ottenendo un altro vertice con Putin tra un paio di settimane a Budapest dopo quello ad Anchorage in Alaska, che pare sia stato burrascoso.
Le rivelazioni del Financial Times
Secondo quanto svelato dal Financial Times, infatti, dietro i sorrisi ci sarebbe stato il gelo. Con Putin che avrebbe impartito lezioni di storia per dimostrare che “Russia e Ucraina sono un’unica nazione”, rifiutando qualsiasi concessione. E Trump così irritato da alzare la voce, interrompere i colloqui e annullare il pranzo, imboccando poi una linea pro Kiev.
Oggi Trump ha dichiarato che “con Zelensky parleremo della mia telefonata ieri con Putin che è andata molto bene”: ha detto Trump. “Penso che Putin voglia porre fine alla guerra” , ha detto, sostenendo che le cose “stanno andando abbastanza bene”. Aggiungendo anche: “Penso che abbiamo ottime chance di finire la guerra in Ucraina”.
Ricevendo Zelensky, Trump ha escluso un incontro a tre a Budapest. “Questi due leader non si piacciono, vogliamo che tutti si sentano a loro agio”, ha proseguito, precisando che “gli incontri saranno separati”. “Entrambi negoziano bene ma c’é troppo odio tra loro”, ha aggiunto.
Trump ha spiegato anche di aver scelto Budapest per l’incontro con Putin perché gli piace il leader ungherese Viktor Orban.
Zelensky, ‘Putin non è pronto per la pace’
Da parte sua Zelensky ha dichiarato che: Putin “non è pronto” per la pace ma ha detto di confidare in Trump: “Ho fiducia che con il tuo aiuto possiamo mettere fine alla guerra”.
“Voi avete i Tomhahawk, noi possiamo darvi i droni”
“Primo, dobbiamo sederci e parlare. Secondo, abbiamo bisogno del cessate il fuoco. Noi siamo pronti a parlare in qualsiasi forma, bilaterale o trilaterale”, ha spiegato, ribadendo che l’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza e, nell’immediato, dei Tomahawk. “Voi avete i Tomahawk, noi possiamo darvi i droni”, ha proseguito Zelensky, incassando l’interesse di Trump per l’avanzata tecnologia di Kiev in questo campo. Ma in cambio forse avrà solo i Patriot, almeno per ora.
Zelensky glissa sui Tomahawk, USA non vogliono escalation
“Abbiamo anche discusso di missili a lungo raggio e non voglio rilasciare dichiarazioni al riguardo. Abbiamo deciso di non parlarne perché... gli Stati Uniti non vogliono un’escalation”: lo ha detto Zelensky in una conferenza stampa dopo l’incontro con Trump alla Casa Bianca, durato oltre 2 ore.
Zelensky ha chiamato i leader europei dopo l’incontro con Trump. Lo riferisce una fonte della delegazione ucraina alla France Presse.
Trump, ho detto a Zelensky come a Putin basta combattere
“L’incontro con il presidente ucraino Zelensky è stato molto interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho caldamente suggerito al presidente Putin, che è ora di fermare le uccisioni e di raggiungere un accordo!” Lo scrive Trump su Truth dopo l’incontro alla Casa Bianca. “È stato versato abbastanza sangue, dovrebbero fermarsi dove sono. Che entrambi cantino vittoria, che sia la Storia a decidere! Basta con le sparatorie, basta con le morti, basta con le enormi e insostenibili somme di denaro spese. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente”, ha ribadito.
Trump è uscito dallo Studio Ovale senza fermarsi per rispondere alle domande dei reporter dopo l’incontro con Zelensky e si è imbarcato sul Marine One per trascorrere il weekend in Florida.
Intanto, secondo il Financial Times, l’UE propone di utilizzare parte del prestito proposto da 140 miliardi di euro garantito dai beni russi congelati Russia per acquistare armi statunitensi per l’Ucraina.

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