Approfondimento

Una città privata in un paradiso tropicale

Tra sogni libertari, Bitcoin e cyborg: il progetto delle élite tecnologiche per creare in Honduras una città fuori dal controllo dello Stato

  • 13 minuti fa
Próspera attira start-up e investitori con promesse di massima libertà

Próspera attira start-up e investitori con promesse di massima libertà

  • SRF
Di: Anna Lemmenmeier, Dominique Marcel Iten (SRF)/sf 

Sembra un film di fantascienza: persone che si fanno impiantare dispositivi per avvicinarsi all’intelligenza artificiale. Visionari facoltosi e investitori sperimentano con la longevità, la neurotecnologia e le criptovalute.

Ma non è fantascienza: è realtà e si chiama Próspera, una città privata semiautonoma. Qui le aziende scelgono il proprio quadro giuridico, le tasse sono quasi inesistenti e le regole sono l’eccezione.

Próspera attira start-up e investitori da tutto il mondo, tra cui miliardari della Silicon Valley come Peter Thiel, con promesse di massima libertà di ricerca. Ma il prezzo è alto: il controllo politico locale viene di fatto smantellato a favore di un modello economico libertario.

La città dovrebbe sortgere in Honduras, sull’isola di Roatán, famosa per ospitare la seconda barriera corallina più grande del mondo. Per ora, chiamarla città è un’esagerazione. Próspera si limita a due zone: Pristine Bay, un complesso di hotel e ville dove si trova il nuovo Bitcoin Center, e la Beta Zone, con il suo edificio di prestigio, la Duna Tower.

Pristine Bay (in blu) e Beta Zone (in rosso)

Pristine Bay (in blu) e Beta Zone (in rosso)

  • SRF

Bryan Johnson ha portato Próspera sotto i riflettori per la prima volta lo scorso anno. Il multimilionario della Silicon Valley si è sottoposto lì a una terapia genica dal costo di 25’000 dollari. Johnson si è votato alla ricerca sulla longevità, facendo di lui stesso da cavia. Condivide il suo percorso verso l’immortalità sui social e in un film su Netflix.

La terapia genica alla quale si è sottoposto a Próspera non è autorizzata da alcuna autorità sanitaria nel mondo. Ma a Próspera, dove non esiste alcuna autorità sanitaria, può essere somministrata.

Poche regole e massima libertà di ricerca

Chi vuole fondare un’azienda a Próspera deve solo trovare un assicuratore disposto ad assumersi il rischio. Ogni impresa può scegliere da sola il quadro giuridico. Pochissime tasse, quasi nessuna regola, libertà di ricerca totale. Qui comanda l’iniziativa privata. Tutto ciò è stato reso possibile anni fa dal Governo honduregno.

Al Bitcoin Center, quattro persone lavorano davanti ai loro laptop. Per il “co-working Tuesday” la comunità si ritrova per lavorare insieme. Una sala climatizzata, qualche tavolo in legno, un bar per il caffè, due bancomat Bitcoin.

La criptovaluta qui è un mezzo di pagamento riconosciuto e apprezzato. Lo conferma Jason Hartgrave, statunitense che lavora in una start-up fintech e che due anni fa si è trasferito sull’isola caraibica. Il ruolo centrale di Bitcoin nella città privata è stato uno dei motivi che lo hanno spinto a scegliere Próspera. Qui, ad esempio, può pagare il permesso di soggiorno o le assicurazioni in Bitcoin.

Jason Hartgrave, uno degli imprenditori che vivono a Próspera

Jason Hartgrave, uno degli imprenditori che vivono a Próspera

  • SRF

Persino il bilancio annuale di ogni azienda può essere presentato in Bitcoin. Tutto questo riduce i rischi di conversione. E soprattutto non si è soggetti a una banca centrale che impone una politica monetaria.

La libertà personale prima di tutto

Hartgrave è entusiasta di Próspera. Qui, dice, si sente tra persone che la pensano come lui e può condividere la sua visione del mondo. “Le nostre forme di governo sono arcaiche e vanno ripensate. Soprattutto nell’era di Internet”, afferma convinto.

Per lui, le tasse sono una forma di furto. L’uso del capitale dovrebbe essere deciso dall’individuo, non dalla collettività.

Dal suo punto di vista, è fondamentale che lo spirito imprenditoriale non venga limitato dalle leggi e che la libertà personale resti il bene supremo. Hartgrave è uno dei circa trenta imprenditori di start-up che vivono stabilmente a Próspera.

La Duna Tower

La Duna Tower

  • SRF

La zona di sviluppo speciale Próspera comprende al momento due aree: Pristine Bay, dove si trova il Bitcoin Center, e la Beta Zone, che ospita Duna Tower, un edificio residenziale di 14 piani considerato il cuore dell’insediamento. Un servizio navetta, la “Liberty Line”, collega le due zone.

Duna Tower svetta sulla giungla circostante, dall’infinity pool all’ottavo piano lo sguardo spazia sul Mar dei Caraibi, un panorama che rafforza visivamente la promessa di prosperità e libertà illimitata con cui Próspera si presenta.

La vista dall'ultimo piano della Duna Tower sul Mar dei Caraibi

La vista dall'ultimo piano della Duna Tower sul Mar dei Caraibi

  • SRF

L’isola di Roatán, dove sorge il centro, è da decenni una meta turistica di rilievo. Hotel di lusso costeggiano le spiagge bianche affacciate sul mare turchese, le navi da crociera attraccano qui e la seconda barriera corallina più grande del mondo è un paradiso per i sub. Ma il confine con la città privata è rigido. Una strada, controllata da una guardia di una società di sicurezza privata, conduce al complesso residenziale. L’accesso è controllato. Chi vuole entrare deve richiedere un pass online, e allo stesso tempo può registrare la propria azienda con pochi clic.

La sera, la comunità del Duna Tower si ritrova nei locali sotterranei. Qui ci sono il laboratorio, le stampanti 3D e una piccola cucina. Una dozzina di persone, per lo più uomini tra i 25 e i 45 anni, beve birra, gioca a poker, ascolta musica. Tutti hanno una start-up. Tra loro c’è Rich Lee, 47 anni, statunitense.

Lee si definisce un “biohacker”: senza studi di biologia o medicina, sperimenta terapie geniche e le prova su sé stesso, così come impianti elettronici. Attualmente ha sette impianti. “Posso programmarli, ad esempio per aprire porte. Se avvicini il telefono qui, vedrai i miei contatti”, dice l’uomo dalla lunga barba grigia. “E questo chip nella mano, è la mia carta di credito”. Ride raccontando delle occhiate che riceva quando paga alla cassa con la mano.

Rich Lee mostra il chip impiantato nella sua mano

Rich Lee mostra il chip impiantato nella sua mano

  • SRF

Lee è convinto che il corpo umano debba essere migliorato attivamente. “Dobbiamo ampliare i nostri sensi e capacità, con terapie geniche o impianti”. L’uomo dovrebbe sfruttare la tecnologia, anche se questo significa diventare un cyborg, metà uomo e metà macchina.

Il transumanesimo è un’ideologia diffusa nella Silicon Valley. E secondo Lee, a Próspera queste idee possono arrivare sul mercato molto più rapidamente che negli Stati Uniti: “Se vuoi fondare un’azienda biotech negli USA, devi pagare molte tasse e soddisfare una serie di condizioni”. A Próspera tutto è più veloce, senza autorità sanitaria, comitato etico o sistema giuridico consolidato che possa punire eventuali errori.

Quando il profitto prevale sulla politica

Il multimilionario Bryan Johnson non è l’unico della Silicon Valley ad apprezzare Próspera. Diversi miliardari e libertari investono nella costruzione della città privata.

Tutti hanno due cose in comune: vogliono superare i limiti, con nuove valute, intelligenza artificiale o l’estensione massiccia della vita, e non vogliono alcuna autorità che imponga regole. Poco Stato, poche regole: una visione per la quale mettono in gioco il loro denaro.

Lo stesso principio vale per i pionieri della “società senza confini” sull’isola caraibica. Alla successiva serata di gioco nel seminterrato del Duna Tower, i residenti seguono la conferenza sui “Network States”, dietro i quali c’è l’idea che comunità online, unite da valori condivisi, possano poi rivendicare un territorio fisico nel mondo reale.

Così dovrebbero nascere nuove isole libertarie. Il fondatore del movimento, Balaji Srinivasan, anche lui milionario della Silicon Valley, è tra gli investitori di Próspera.

Nuovi Stati che nascono online

La conferenza “Network States” quest’anno si è svolta a Singapore. Un residente di Próspera ha avuto l’occasione di presentare la sua azienda e la comunità davanti agli schermi ha applaudito e incoraggiato il tedesco Niklas Anzinger mentre illustrava come il modello di Próspera possa essere replicato altrove.

L’imprenditore ha contribuito alla stesura di una proposta di legge per lo Stato americano del Montana. Quest’anno, in Montana, è stata ampliata la cosiddetta normativa “Right To Try”. Questa legge consente ai pazienti di accedere a trattamenti non ancora approvati dall’autorità sanitaria statunitense. All’inizio dell’anno, il Montana ha esteso questo diritto dai malati terminali all’intera popolazione.

Ciò che a Próspera era già realtà, ora è possibile anche in Montana. Bryan Johnson, la prossima volta, potrebbe volare lì per la sua terapia genica. Lo spirito di Próspera si diffonde così in altri Paesi. Lo osserva anche il sociologo tedesco Andreas Kemper, autore di un libro sulle città private: “Próspera è il modello di punta del movimento delle città private”. Per anni sono stati investiti ingenti capitali in questo progetto. Ma, al momento, non si tratta di fare grandi profitti.

L’obiettivo è imporre un’idea: sperimentare come funzioni statali possano essere affidate ad assicuratori, tribunali arbitrali e società di sicurezza private. Esistono vari approcci per creare città private, con progetti in Brunei, nei Balcani, in Africa. Ma il fine ultimo è sempre lo stesso, avverte Kemper: “Il prodotto finale è l’abolizione della democrazia”.

Dietro la facciata

Finora a Próspera sono registrate oltre 350 aziende e circa 1.800 residenti. Sul posto, però, accade ben poco. Sia le imprese sia gli abitanti possono essere semplicemente ”e-residents”, cioè registrati solo in forma digitale.

Nel mondo reale, il cuore di Próspera è di fatto un grande edificio residenziale, qualche decina di abitanti fissi, alcuni laptop e qualche esperimento medico.

Ma per lo Stato honduregno e la sua popolazione, Próspera ha già effetti molto concreti: è stato creato uno spazio che indebolisce l’autorità statale. Questo suscita molta diffidenza in un Paese dove oltre il 60% della popolazione vive in povertà.

Diffidenza nel villaggio vicino

Venessa Cárdenas è vicepresidente del Patronato, una sorta di Consiglio comunale di Crawfish Rock, un villaggio di pescatori con circa 600 abitanti proprio accanto a Próspera, a meno di cinque minuti a piedi. Eppure Cárdenas non è mai stata dai vicini. “Il progetto vuole imporsi come uno Stato nello Stato, ed è pericoloso”.

Crawfish Rock

Crawfish Rock

  • SRF

Lì non c’è alcun controllo da parte del Governo honduregno, anzi, nessun controllo da parte di nessuno. Inoltre, il progetto è incostituzionale. La storia di Próspera risale a diversi anni fa: dopo il colpo di Stato del 2009 fu approvata una legge per creare zone di sviluppo speciale. L’opacità che circondava il progetto fu criticata sin dall’inizio. Già allora la Corte Suprema dell’Honduras dichiarò la legge incostituzionale.

Ma l’allora presidente, con l’aiuto del presidente del Parlamento Juan Orlando Hernández, destituì i giudici e fece passare la legge. Poco dopo Hernández divenne presidente dell’Honduras e promosse le zone di sviluppo (Zonas de Empleo y Desarrollo Económico - ZEDE), tra cui Próspera.

Richiesta di risarcimento miliardaria

Oggi l’ex presidente Hernández si trova in un carcere negli Stati Uniti. Lo scorso anno è stato riconosciuto colpevole di traffico illegale di droga e armi e condannato a 45 anni di prigione. Nel 2022, l’attuale Parlamento honduregno ha deciso di abolire la legge sulle ZEDE: violava la sovranità nazionale del Paese.

Successivamente, anche la Corte Suprema ha confermato la decisione. La società che gestisce la città privata, la statunitense Próspera Honduras Inc., ha però citato in giudizio lo Stato honduregno davanti al tribunale arbitrale della Banca Mondiale, chiedendo un risarcimento da miliardi di dollari.

Intanto, Próspera continua a funzionare come prima, denuncia Venessa Cárdenas da Crawfish Rock: “Nessuno sa cosa combinano lassù. Che fine fanno i rifiuti di tutti i loro esperimenti? Li seppelliscono? La nostra fonte d’acqua è proprio lì sopra”. A questo si aggiunge la paura di perdere la propria proprietà, qualora il progetto si espandesse e avesse bisogno di più spazio.

La lotta per la democrazia

Anche Fernando García considera Próspera una spina nel fianco. Il 77enne è stato ministro dell’Economia dell’Honduras e da quasi quattro anni, nell’attuale Governo di sinistra, è responsabile della lotta contro le ZEDE.

Nel suo ufficio, nella capitale honduregna Tegucigalpa, si accumulano migliaia di documenti. Lo spazio è stracolmo di fascicoli e prove relative alle ZEDE.

Durante la conversazione, il piccolo uomo con gli occhiali tiene spesso in mano la Costituzione honduregna. Perché Próspera continua a crescere, nonostante Parlamento e Corte abbiano dichiarato la legge sulle ZEDE incostituzionale? “Lobbying negli Stati Uniti”, risponde García.

La causa di risarcimento davanti al tribunale della Banca Mondiale pende come una spada di Damocle sul Governo honduregno e García ammette di avere le mani legate. Inoltre, la diffidenza verso la grande potenza del Nord è profonda in Honduras. Il Paese, come il resto dell’America Latina, ha avuto brutte esperienze con le ingerenze statunitensi in passato.

La paura è quindi grande. “Se l’Honduras dicesse: non paghiamo, la marina statunitense con tutte le sue unità speciali potrebbe presentarsi alle porte del Paese” teme García.

08:32
immagine

Elezioni per il nuovo presidente in Honduras sotto la pressione degli USA

SEIDISERA 01.12.2025, 18:00

  • iStock
rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare