È deceduta una delle vittime dell’attacco a colpi d’arma da fuoco di mercoledì scorso, a Washington. Si chiamava Sarah Beckstrom, aveva 20 anni e si era offerta volontaria per la Guardia nazionale per il servizio nella capitale durante la festività del Giorno del ringraziamento.
La seconda guardia rimasta ferita nella sparatoria, aperta da un 29enne afghano ora agli arresti, versa ancora in condizioni critiche. La morte della giovane è stata comunicata nelle scorse ore dallo stesso presidente Donald Trump, che ha quindi annunciato, sul suo social Truth, la sua intenzione di “sospendere definitivamente l’immigrazione” negli Stati Stati “da tutti i Paesi del Terzo mondo”.
Il capo della Casa Bianca ha inoltre minacciato di annullare “milioni” di ingressi negli Stati Uniti concessi dal suo predecessore Joe Biden. Il Governo americano, ha aggiunto, “espellerà qualsiasi persona che non sia una risorsa per gli Stati Uniti o sia incapace di amare il nostro Paese” e “deporterà qualsiasi straniero che sia un fardello pubblico, un rischio per sicurezza o che non sia compatibile con la civiltà occidentale”.
Tali obiettivi, ha sottolineato Trump, saranno “perseguiti al fine di ottenere una forte riduzione delle popolazioni illegali e problematiche”.
A seguito dell’attentato di mercoledì, l’amministrazione Trump aveva già annunciato “un riesame completo e rigoroso” dei permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini di una ventina di Paesi giudicati “preoccupanti”, fra i quali l’Afghanistan, il Venezuela, l’Iran e Haiti.




