Un cittadino ucraino, sospettato di aver coordinato il sabotaggio del gasdotto Nord Stream nel 2022, è stato consegnato dall’Italia alle autorità tedesche giovedì, dopo l’approvazione della Corte di Cassazione italiana. L’uomo nega ogni coinvolgimento negli attacchi che hanno gravemente compromesso il transito di gas russo verso l’Europa.
Le esplosioni nel Mar Baltico, avvenute tre anni fa, hanno interrotto le forniture energetiche al continente, già ridotte dalla Russia. L’incidente è stato definito un atto di sabotaggio sia da Mosca che dai Paesi occidentali, con indagini durate anni per identificare i responsabili.
I procuratori tedeschi lo accusano di appartenere a un gruppo che ha piazzato ordigni sui gasdotti vicino all’isola danese di Bornholm. Arrestato a Rimini il 21 agosto con un mandato d’arresto europeo, il sospettato ha tentato di opporsi all’estradizione. Il suo avvocato si dice fiducioso sull’assoluzione in un eventuale processo in Germania.

Sabotaggio Nord Stream, un arresto
Telegiornale 22.08.2025, 12:30





