Il presidente americano Donald Trump ha minacciato sabato sera l’Afghanistan di sanzioni, senza specificarne la natura, se i talebani non restituiranno agli Stati Uniti la base aerea di Bagram, che hanno abbandonato durante il loro ritiro dal Paese nel 2021.
“Se l’Afghanistan non restituisce la base aerea di Bagram a chi l’ha costruita, gli Stati Uniti d’America, accadranno cose molto gravi”, ha scritto sul suo social media Truth.
Non si è fatta attendere la risposta dei vertici afghani. Un funzionario del governo talebano ha dichiarato che un accordo sulla base aerea di Bagram “non è possibile”, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha appunto minacciato il Paese di una non precisata rappresaglia se la base non sarà restituita.
“Recentemente, alcuni hanno affermato di aver avviato trattative con l’Afghanistan per la riconquista della base aerea di Bagram”, ha comunicato Fasihuddin Fitrat, capo di Stato Maggiore del Ministero della Difesa afghano, in dichiarazioni diffuse dai media locali. “Un accordo anche solo su un centimetro del territorio del nostro Paese non è possibile. Non ne abbiamo bisogno”.
Edificata negli anni ‘50, 40 km circa a nord di Kabul, Bagram era stata ampliata e sfruttata dai sovietici, prima di diventare il principale centro operativo statunitense durante la presenza militare conclusasi come detto nel 2021. Fra i vantaggi strategici che Trump vi vede, c’è la relativa vicinanza alla Cina.

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