Ticino e Grigioni

“Quanto accaduto a Bellinzona è scioccante”

Stefan Kalberer, ricercatore sulla democrazia, si esprime sulle proteste che hanno portato il consigliere federale Ignazio Cassis ad allontanarsi in fretta e furia dal Teatro Sociale, scortato dalla polizia

  • Ieri, 18:38
  • Ieri, 19:01
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SEIDISERA del 20.09.2025 - Proteste a Bellinzona, intervista all’esperto Stefan Kalberer

RSI Info 20.09.2025, 18:37

  • RSI
Di: SEIDISERA-Manuele Ferrari/FCi 

L’accoglienza tesa e rumorosa del consigliere federale Ignazio Cassis venerdì sera a Bellinzona fa discutere. Al Teatro Sociale per parlare di accordi bilaterali, su invito della Camera di Commercio del Canton Ticino, Cassis è stato fatto entrare dal retro a causa della folla di manifestanti presenti, che accusavano il Governo di immobilismo di fronte alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Il raduno, promosso dal Coordinamento unitario a sostegno della Palestina, è diventato via via più teso. Tanto che, a fine serata, il consigliere federale è rimasto bloccato all’interno dello stabile fino a quando non è stato possibile scortarlo, in fretta e furia, verso un’auto che si è allontanata velocemente da piazza Governo. Scene che si vedono raramente in Svizzera e ancora meno in Ticino. SEIDISERA ha interpellato Stefan Kalberer, ricercatore del centro per la democrazia di Aarau.

“Quanto accaduto ieri a Bellinzona è scioccante. Personalmente non ho mai visto qualcosa di simile in Svizzera”, afferma l’esperto, che ricorda, però, che non è la prima volta che un consigliere federale si trova in una situazione simile. Negli anni ‘90, in occasione della votazione sullo Spazio economico europeo, i consiglieri federali avevano dovuto lasciare l’edificio, dove avevano partecipato a una puntata del programma televisivo di SRF Arena, scortati dalla polizia. Più recentemente, durante la pandemia, anche per l’allora consigliere federale Alain Berset si era resa necessaria una maggiore protezione.

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La “fuga” di Cassis dal Teatro Sociale

RSI Info 19.09.2025, 23:23

I politici si sentono meno sicuri

Quanto accaduto a Bellinzona, però, “scuote perché in Svizzera siamo fieri del nostro modello. I politici sono sempre molto vicini al popolo, possono muoversi tra la gente senza essere scortati dalla polizia. Eventi come quello di Bellinzona rappresentano un pericolo per questa nostra cultura”.

Per Kalberer non si può ancora parlare di una tendenza, in quanto non ci sono dati affidabili sul lungo periodo. “Va però detto che nel 2024, al Centro per la democrazia di Aarau, abbiamo fatto un sondaggio tra i politici a livello comunale in tutta la Svizzera. Ed è emerso che il tema è attuale. Il 40% degli interrogati, ad esempio, ha affermato di esser stato vittima di violenza verbale. Ad aver subito violenza fisica era stato il 3%. E questo, hanno affermato in molti, influenza il loro modo di lavorare e prendere le decisioni”.

“L’aumento della violenza online influenza quella nel mondo reale”

Un segnale che per gli esperti è decisamente negativo e Kalberer non esclude che l’aumento della violenza in rete, per i quali ci sono sufficienti dati, si possa poi registrare anche nel mondo reale. E su Bellinzona: “Eventi simili sono sicuramente inquietanti e vanno condannati. Il Consiglio federale fa il possibile per fare il suo lavoro nel migliore dei modi. Il capodipartimento è chi ci mette la faccia, le decisioni sono invece frutto di un accordo. A volte il singolo non ha nessun potere per poterle influenzare. E il tutto diventa ancora più difficile quando la questione è internazionale”.

“Osserviamo che in generale il rispetto nei confronti delle istituzioni sta scemando”, prosegue l’esperto, “e questo sviluppo che ci preoccupa, poiché mina le basi sulle quali poggia il nostro sistema”. Cosa sta dietro a espressioni violente come quelle avvenute ieri? Per Kalberer la risposta la si trova nella polarizzazione della società: “Non si è più in grado di inserire aspetti diversi in un discorso democratico e di trovare una soluzione comune. Un problema potenziato dalla possibilità di esprimersi anonimamente nel mondo digitale. La questione, in ogni caso, tocca tutta la società e tutti sono chiamati a fare la loro parte affinché questo sviluppo possa venir bloccato in modo da evitare che la violenza nei confronti dei politici diventi la normalità”.

05:34

L’intervista integrale a Stefan Kalberer

RSI Info 20.09.2025, 18:05

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02:37

Cassis contestato a Bellinzona

Telegiornale 20.09.2025, 12:30

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