Il koala (Phascolarctos cinereus), simbolo nazionale in Australia e specie minacciata secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), si trova da qualche giorno sotto i riflettori perché, suo malgrado, è oggetto di una triste vicenda. Fa infatti parecchio discutere la notizia dell’uccisione di oltre 700 esemplari di questa specie nel parco nazionale Budj Bim, nello Stato di Victoria.
Koala
Setteventi 28.04.2025, 07:20
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Un’esecuzione di koala che non ha precedenti, né per numero di animali uccisi, né per il metodo adottato. Per sopprimere gli animali sono stati infatti impiegati degli elicotteri con a bordo tiratori d’élite dell’esercito armati di fucili, a cui è stato chiesto di colpire i koala direttamente durante il volo, sparando cioè da una trentina di metri di distanza. L’operazione ha avuto luogo a inizio aprile ma la notizia, che non era stata annunciata pubblicamente dal governo, è emersa solo negli scorsi giorni. Situazione che sta suscitando un gran numero di proteste e discussioni.

Abbattere o curare? una decisione che fa discutere
Per quanto insensato possa sembrare, lo stato di Victoria ha annunciato di aver autorizzato l’uccisione dei marsupiali a fin di bene, cioè per mettere fine alle loro sofferenze. Sempre secondo il governo, i koala sarebbero comunque morti di fame, disidratazione oppure a causa delle ferite riportate durante un vasto incendio che, nello scorso mese di marzo, ha mandato in fumo un quarto del territorio dell’area protetta patrimonio dell’UNESCO.
Una strage che secondo alcuni scienziati e le associazioni ambientaliste era decisamente evitabile. La governatrice dello stato ha dichiarato che l’intervento del governo era urgente, precisando che tutti gli altri metodi presi in considerazione per uccidere gli animali sono stati giudicati non adatti, a causa delle difficoltà di raggiungere le zone colpite dalle fiamme e in cui vivono i koala.
La modalità è stata duramente contestata anche da alcuni ricercatori, che ritengono che in casi come questo la priorità debba essere prestare soccorso agli esemplari feriti - come del resto già avvenuto in passato -, mentre l’uccisione degli animali dovrebbe rappresentare solo una soluzione estrema. In particolare, ad essere messa in dubbio è la valutazione dello stato di salute dei koala, fatta direttamente dall’elicottero. Una situazione che non permette di capire con precisione se i marsupiali sugli alberi riportavano ferite, di quale entità e se erano curabili oppure no. Secondo i critici, sparare a un animale da 30 metri e su un elicottero in volo, inoltre, non garantisce un abbattimento preciso e senza sofferenze.

Le foglie di eucalipto sono il cibo preferito dei koala
Questo controverso episodio ha inoltre riacceso il dibatto relativo alla salvaguardia del koala in Australia. In molti ritengono che il governo non stia facendo il necessario per aiutare questa specie. Oltre ad essere un animale simbolo dell’Australia, il koala è pure considerato a rischio dal 2022. La sua conservazione è direttamente legata alla disponibilità e alla qualità del suo habitat naturale, le foreste di eucalipto, habitat purtroppo sempre più sotto pressione e in costante diminuzione. Situazione che si riflette direttamente sull’andamento delle popolazioni di questo marsupiale in Australia, pure in costante riduzione da qualche anno.

I koala dormono dalle 18 alle 22 ore al giorno
Secondo la Australian Koala Foundation, ci sarebbero meno di 60’000 koala in tutta l’Australia, ma le cifre non fanno l’unanimità nella comunità scientifica. Quel che però appare certo è che la diminuzione è legata a malattie come la Clamidia, ma anche alla costante perdita dei loro habitat. Da un lato i cambiamenti climatici aumentano la frequenza di eventi estremi quali siccità prolungate e incendi, che regolarmente mandano in fumo molti eucalipti; dall’altro, la deforestazione per fare spazio a nuovi insediamenti e infrastrutture è un fenomeno in crescita anche in Australia.
Per questo motivo, organizzazioni come la Australian Koala Foundation o il WWF Australia sono da anni impegnate per aiutare questo iconico animale a non scomparire. Un impegno che, dopo l’evento descritto nelle righe precedenti, sembra più importante che mai.