Su BeReal non ci sono follower, like, o filtri, l’unico imperativo dietro il funzionamento di questa applicazione – nata nel 2020 da due ragazzi francesi, Alexis Barreyat e Kévin Perau – è l’autenticità. Ogni giorno, tutti gli utenti iscritti ricevono simultaneamente a orari sempre diversi una notifica che gli invita a postare una fotografia entro due minuti. Un’immagine in un momento casuale della giornata, scattata contemporaneamente dalla fotocamera anteriore e posteriore, rigorosamente senza filtri. Un modo nuovo e originale per scoprire chi sono davvero i nostri amici nella loro quotidianità.
Sì, perché c’è chi è al computer, chi in palestra, chi dietro i banchi di scuola e chi ancora a letto o in compagnia del proprio cane. Qualcuno riesce a mettersi comunque un po’ in posa, altri invece preferiscono coprirsi il viso con la mano. Ma a prescindere da quello che viene condiviso, la forza di questa nuova app sta nella consapevolezza che la bellezza, quella patinata offerta per esempio da Instagram, non esiste. E a non esistere, in questo caso, sono anche gli influencer, perché gli utilizzatori saranno invitati a “fare amicizia” con persone il cui contatto telefonico è registrato nella propria rubrica, ovvero conoscenti nella vita reale.

Un ulteriore elemento che differenzia BeReal dagli altri social media che dominano il mercato, è la possibilità di pubblicare una sola immagine al giorno, evitando così il flusso infinito di contenuti e il rischio di trascorrere sulla piattaforma delle ore. Inoltre, è permesso vedere la fotografia degli altri soltanto dopo aver reso pubblica la propria. Insomma, sull’applicazione non succede quasi niente e c’è chi la definisce “un po’ noiosa”. In un certo senso lo è, perché ad esserlo, fondamentalmente, sono le nostre vite nella loro routine (perlomeno se le osserviamo dal punto di vista di quello che può essere immortalato in un’immagine). E in questo, non c’è niente di male.
Ma se il grande successo di BeReal è indiscusso - con le classifiche che la posizionano ai vertici delle applicazioni gratuite più scaricate negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia nel corso degli ultimi mesi – non mancano i dubbi riguardo al suo futuro. L’aumento degli utenti accrescerà inevitabilmente i costi di gestione e al momento non esiste alcun ritorno economico per l’azienda. L’inserimento della pubblicità fra i messaggi sembra essere la soluzione più ragionevole, però potrebbe non essere sufficiente. La protezione dei dati e della privacy, tra l’altro, si stanno rivelando dei seri campanelli d’allarme.
In attesa di capire le prossime mosse dei due imprenditori francesi, TikTok e Instagram si sono già mobilitate per sviluppare delle funzionalità analoghe e fronteggiare la concorrenza.

Disinformatico Story: Come mollare Facebook senza perdere gli amici
RSI Il Disinformatico 23.09.2022, 10:30
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