Scienza e Tecnologia

Come si viaggia su un robotaxi? L’abbiamo provato

I veicoli a guida autonoma sono già realtà in alcune città e garantiscono mobilità sicura e confortevole - a bordo un concentrato di tecnologia

  • Oggi, 05:48
  • Un'ora fa
waymo stock
  • IMAGO / ZUMA Press Wire
Di: Red. giardino di Albert / Simone Pengue 

Arriva il taxi. “Buongiorno, devo andare a...” e si parte. Una scena comune, ma destinata a diventare obsoleta come un centralino telefonico. I taxi del futuro, infatti, saranno senza autista. A dirla tutta, in alcune parti del mondo i veicoli a guida autonoma sono già realtà consolidata e probabilmente non bisogna attendere molto perché la Svizzera si aggiunga alla lista.  

I cosidetti robotaxi, veicoli tipicamente a motori elettrici a guida completamente autonoma, sono diventati il simbolo di San Francisco, la città statunitense che, per la sua prossimità alla Silicon Valley, è la culla dell’intelligenza artificiale mondiale. Qui, tra gli uffici di Google, Apple, OpenAI (ChatGPT), X (Elon Musk) e Meta (Facebook / Instagram), è possibile salire sui robotaxi prenotandoli con semplicità tramite un app. Una volta a bordo, il volante gira da solo, come per magia, conducendo il veicolo con destrezza per le strade della città californiana.  

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Una prova sul robotaxi di Waymo

RSI Info 20.08.2025, 13:34

Il marchio che domina il mercato statunitense in questo momento si chiama Waymo ed è parte di Alphabet, il gruppo a cui appartiene anche Google. Sono veicoli perfettamente funzionanti e pronti all’uso privato in ogni momento. Nel frattempo, Amazon sta preparando la propria mossa con i veicoli della sua affiliata Zoox, attualmente in fase di test in alcune zone della città. In Cina, invece, il marchio più celebre è Baidu “Apollo Go”, che si sta espandendo anche in altre zone del mondo. 

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Un veicolo a guida autonoma di Zoox

  • IMAGO / Anadolu Agency

A San Francisco, la redazione del Giardino di Albert ha potuto provare in prima persona un veicolo di Waymo e ne ha constatato la sensazione di affidabilità, dopo naturalmente i primi minuti di stupore e smarrimento. La guida dei robotaxi di Waymo è infatti sicura, prudente e confortevole. Sanno gestire il traffico e la segnaletica, ma anche le situazioni impreviste e gli automobilisti sconsiderati.

Ne abbiamo discusso con la squadra che lavora a Swissnex di San Francisco, un presidio svizzero associato alla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SERI) che connette ricercatori e imprenditori elvetici con le vibranti realtà della Silicon Valley. A titolo personale, uno dei suoi collaboratori condivide che «io sono un ciclista e mi sento molto più sicuro a pedalare accanto a un robotaxi rispetto che agli automobilisti umani. So che mi vede e che rispetta i miei spazi senza aver fretta». Un’altra collaboratrice di Swissnex racconta che «una volta sono uscita dall’ospedale alle quattro di notte. Come ragazza, mi sono sentita molto più sicura a chiamare un taxi senza conducente, per evitare di fare incontri spiacevoli». 

La scienza dei veicoli a guida autonoma

Questi veicoli sono un concentrato di sofisticatissima tecnologia, non serve specificarlo. I suoi occhi sono costituti da un sistema chiamato LiDAR, uno scanner laser che misura milioni di distanze al secondo in tempo reale. Il mezzo costruisce così una mappa tridimensionale del mondo attorno a sé con una precisione che arriva al centimetro, permettendo di rilevare pedoni, veicoli e ostacoli, anche se mostra delle debolezze in condizioni di densa nebbia o pioggia intensa. Il LiDAR è accoppiato a delle telecamere a colori, che permettono di leggere la segnaletica stradale verticale e orizzontale, le luci dei freni, le frecce segnaletiche ed eventuali gesti con le mani. Ci sono anche dei sensori radar per il movimento degli altri oggetti e ad ultrasuoni per gli ostacoli in prossimità in fase di manovra di parcheggio. Il tutto, naturalmente, è sempre tracciato da un sistema GPS e da molti altri sensori, come i giroscopi e gli accelerometri, per assicurarsi di tenere sotto controllo ogni movimento del veicolo. 

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Due veicoli a guida autonoma Waymo nelle strade di San Francisco

  • Red. giardino di Albert

I dati sono poi gestiti da un sistema di intelligenza artificiale che riesce a distinguere i vari oggetti, interpretare l’ambiente circostante e prevedere gli spostamenti altrui. Così, oltre al movimento degli altri mezzi e dei pedoni, il veicolo tiene in considerazione anche le loro intenzioni, ad esempio distinguendo se delle persone sono semplicemente sul marciapiede o se devono attraversare. A questo punto, l’intelligenza artificiale calcola in ogni momento la traiettoria migliore, tenendo sempre in considerazione anche la comodità degli utenti ed evitando loro curve troppo brusche. Il sistema è naturalmente ricco di ridondanze per garantire la sicurezza in ogni momento.  

Noi cittadini possiamo quindi cominciare a sognare un mondo non troppo distante dove la mobilità urbana e interurbana viene ripensata, nel quale mezzi pubblici e autoveicoli ordinari sono sostituiti da robotaxi condivisi disponibili in ogni momento, sui quali non bisogna far altro che lasciarsi trasportare

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