La peste affligge l'umanità da più tempo di quanto si pensasse: le prime tracce risalirebbero infatti risalire all'età del bronzo. E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Cell nel quale si precisa che il temibile batterio ha fatto strage in Europa e Asia almeno 3'300 anni prima di quanto la storia registri, ovvero l'epidemia del 541 avanti Cristo.
La squadra di scienziati, coordinata da un esperto dell'Università di Copenaghen, è giunta a questa conclusione dopo aver analizzato il DNA estratto dai denti di 101 scheletri d'individui, sette dei quali affetti, vissuti all'epoca dalla Siberia alla Polonia.
Dall'analisi dei campioni risulta un altro dato interessante e cioè che l'agente, lo yersina pestis, era a quei tempi meno aggressivo di quello che, successivamente, ha causato la morte su scala continentale: nelle sue prime manifestazioni, infatti, si trasmetteva da uomo a uomo; mutazioni successive hanno dato origine alla forma bubbonica, diffusa da pulci e ratti.
ANSA/dg