Svizzera

“Pillola del giorno dopo” anche in futuro solo in farmacia

Il Tribunale federale ha respinto un ricorso contro un cambio di categorizzazione che ne avrebbe permesso la vendita in drogheria

  • 13 novembre, 12:14
  • 13 novembre, 14:59
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RG 12.30 del 13.11.2024: Il servizio di Laura Dick sulla sentenza relativa alla “pillola del giorno dopo”

RSI Info 13.11.2024, 12:30

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Di: pon 

La “pillola del giorno dopo” anche in futuro potrà essere venduta in Svizzera soltanto in farmacia. Il Tribunale federale, confermando il giudizio dell’istanza precedente, ha infatti respinto il ricorso di una società farmaceutica produttrice di due preparati in commercio, che chiedeva per loro un cambio di categorizzazione e quindi la possibilità di venderli anche in drogheria.

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La pillola del giorno dopo solo in farmacia

Telegiornale 13.11.2024, 12:30

Rispettivamente dal 2002 e dal 2016, i farmaci in questione sono stati classificati infatti nella categoria C, che permette la vendita senza ricetta ma previa consulenza specialistica. La categoria in questione era scomparsa con la revisione della legge sugli agenti terapeutici nel 2019 e Swissmedic aveva messo la “pillola del giorno dopo” nella B, soggetta a prescrizione, prevedendo però un’eccezione a questo requisito a condizione che vengano fornite indicazioni sull’uso da parte del farmacista.

A parere dei giudici di Mon Repos, questo è corretto: la consulenza specialistica da parte di un operatore sanitario (medico o farmacista) rimane necessaria per tutelare l’utilizzatrice, affinché scelga il preparato più adatto a lei e non incorra in effetti indesiderati, come favorire la gravidanza invece di prevenirla. Gli studi, si legge in un comunicato che accompagna la sentenza, conferiscono ai farmacisti conoscenze specialistiche che mancano ai droghieri.

Il tema non occupa solo la giustizia ma anche i (e soprattutto le) parlamentari: da più parti è stato chiesto di facilitare l’accesso a questa forma di contraccezione di emergenza, oggi molto più complesso e burocratico rispetto a quanto accade in molti Paesi esteri. Questo a fronte anche di un numero di aborti in crescita dal 2017 e che nel 2023 ha fatto segnare un nuovo primato.

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