Svizzera

Accordo fra SSR ed editori privati

Il servizio pubblico radiotelevisivo limiterà le sue attività online - Schweizer Medien, in cambio, respinge l’iniziativa per il canone a 200 franchi

  • Oggi, 10:13
  • 26 minuti fa
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RG 12.30 del 15.05.2025 Il servizio di Paola Latorre

RSI Info 15.05.2025, 13:50

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Di: ATS/RSI Info/ARi 

La SSR e l’associazione degli editori Schweizer Medien hanno annunciato oggi, giovedì, il raggiungimento di un accordo di cooperazione. Esso prevede segnatamente una limitazione delle attività online del servizio pubblico. In cambio, Schweizer Medien respinge l’iniziativa popolare volta a ridurre a 200 franchi il canone radiotelevisivo.

L’accordo valido fino al 2028 (quando scadrà l’attuale concessione della SSR) riconosce che l’offerta in rete riveste un’importanza “esistenziale” per la SSR. Sul web, tuttavia, l’azienda si concentrerà ancora di più sul suo core business, costituito da radio e televisione. I testi in rete saranno quindi limitati a 2’400 battute. La SSR, inoltre, rinuncerà alla copertura in diretta attraverso liveticker delle competizioni sportive che diffonde in esclusiva. Inoltre, laddove sarà opportuno e giustificato sotto il profilo editoriale, inserirà link a contenuti testuali online di media privati.

Le limitazioni per la SSR concernono anche le notifiche push, che saranno utilizzate solo in maniera limitata ed esclusivamente previo esplicito consenso degli utenti. Le piattaforme di terzi, come Youtube e Instagram, continueranno ad essere utilizzate, come in passato, solo in modo complementare alle piattaforme proprie.

La SSR metterà quindi a disposizione dei privati immagini senza logo e la sua tecnologia di streaming. I contenuti dei gruppi privati potrebbero poi essere ospitati sulla sua nuova piattaforma di streaming, denominata in via provvisoria “PlayNext”.

Dell’intesa, che verrà sottoposta alla Commissione della concorrenza (COMCO), non fa parte TX Group, il più grande gruppo di media privati in Svizzera, che continuerà però a partecipare alle discussioni. All’accordo potrebbero invece aderire l’associazione ticinese Stampa Svizzera e quella degli editori romandi Médias Suisses.

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