Svizzera

Alloggio: mantenerlo suscita paure tra chi è in assistenza

Avere le risorse sufficienti per avere un’abitazione si rivela una sfida per le persone che percepiscono l’aiuto sociale - E la crisi abitativa in atto in Svizzera peggiora la situazione

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02:24

RG 12.30 del 28.10.2025 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 28.10.2025, 12:42

  • archivio Keystone
Di: ATS/EnCa 

Mantenere un alloggio sta diventando una sfida sempre più difficile per le persone in assistenza in Svizzera. Sebbene il numero di beneficiari dell’aiuto sociale rimanga complessivamente stabile nelle grandi città, la crisi abitativa rende la loro situazione vieppiù precaria.

È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Iniziativa delle città per la politica sociale, pubblicato martedì, accompagnato da uno studio inedito sul tema dell’alloggio e dell’aiuto sociale.

Secondo il rapporto nel 2024 i tassi di assistenza sono rimasti stabili nella maggior parte delle 14 città svizzere analizzate (nessuna in Ticino, Coira per i Grigioni), nonostante l’aumento della popolazione. Tuttavia, il mercato immobiliare, caratterizzato da un tasso di abitazioni vuote inferiore all’1% in diverse regioni, pesa sempre più sulle famiglie in condizioni di precarietà.

Lo studio, esteso quest’anno ad altre sei città della Svizzera romanda (Ginevra, Neuchâtel, Friburgo, La Chaux-de-Fonds, Sion e Yverdon), traccia un quadro preoccupante: la carenza di abitazioni sociali e a prezzi accessibili sta peggiorando, colpendo duramente le persone che dipendono dall’assistenza.

Sedici delle venti città prese in considerazione segnalano un aumento del numero di persone a rischio di perdere il proprio alloggio negli ultimi cinque anni. I beneficiari dell’aiuto sociale sono tra i più esposti.

“Oltre alle difficoltà finanziarie, la stigmatizzazione legata alla povertà o a precedenti penali complica ulteriormente la ricerca di un alloggio”, sottolinea nel comunicato Michelle Beyeler, professoressa associata di scienze politiche all’Università di Zurigo e autrice del capitolo dedicato all’alloggio. Queste difficoltà hanno ripercussioni sull’occupazione, sulla scolarizzazione dei bambini e sulla vita sociale.

Nel tentativo di arrestare questa spirale, vari servizi sociali comunali hanno messo in atto misure specifiche, come l’adeguamento delle tariffe degli affitti a carico o aiuti finanziari puntuali per evitare gli sfratti. Ma tali sforzi stanno raggiungendo i loro limiti. “Il margine di manovra delle città resta limitato poiché la carenza di alloggi è un problema strutturale che l’assistenza sociale non può risolvere da sola”, rileva Nicolas Galladé, presidente dell’Iniziativa delle città per la politica sociale e municipale a Winterthur (ZH).

Inoltre, il tasso di aiuto sociale (compreso tra il 2,7 e il 2,8% a livello svizzero e in pratica è la percentuale di beneficiari dell’assistenza rispetto alla popolazione residente nel corso di un anno civile) è rimasto praticamente invariato l’anno scorso per tutte le città valutate. Di norma è generalmente più basso nelle zone rurali rispetto ai centri urbani.

01:29

RG 12.30 del 28.10.2025 Il servizio di Giulio Rezzonico

RSI Info 28.10.2025, 12:42

A Bienne la quota di sussidi sociali continua a diminuire

Per l’ottavo anno consecutivo, la città di Bienne ha ridotto la quota di sussidi sociali. La quota è ora del 9,1 %, come risulta dal rapporto dell’iniziativa delle città per la politica sociale.

Bienne è l’unica delle città di confronto che è riuscita a ridurre la quota di sussidi sociali senza introdurre nuove prestazioni cantonali, come si legge in un rapporto che si basa su dati federali e si concentra in particolare sui sussidi sociali in un periodo di crisi abitativa.

A Bienne non solo la quota complessiva e il numero di casi sono in calo, come mostrano i dati, ma anche alcune sottocategorie hanno registrato miglioramenti: la quota dei giovani adulti è scesa dal 9,6 al 9%, quella delle famiglie con figli minorenni dal 12,6 al 11%.

L’unica sottocategoria che ha registrato un aumento è quella delle persone che vivono da sole, come riporta l’Ufficio federale di statistica. Secondo la città di Bienne si tratta di un effetto statistico dovuto a modifiche metodologiche.

05:31

Notiziario

Notiziario 28.10.2025, 11:00

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