Svizzera

Aspettavano che le mascherine fruttassero di più

Nel procedimento penale contro i due giovani imprenditori della Emix sono emersi dei messaggi che confermerebbero l’intenzione di sfruttare la situazione pandemica

  • 2 agosto, 12:52
  • 2 agosto, 19:29

RG 12.30 del 02.08.2024: Il servizio di Laura Dick sulla vicenda delle mascherine vendute da Emix

RSI Info 02.08.2024, 12:35

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Di: RG/RSI Info

“Speriamo che dichiarino lo stato d’emergenza, a quel punto lo Stato comprerà tutto a prezzi esagerati”. È questo un messaggio WhatsApp inviato nel febbraio 2020 da uno dei giovani imprenditori della ditta Emix di Zugo, attualmente al centro di un procedimento penale poiché sospettata di aver sfruttato la situazione pandemica per arricchirsi.

Allora il coronavirus si stava diffondendo in tutto il mondo. E dagli scambi di messaggi, emersi dall’incarto del Tribunale cantonale di Zugo, verrebbe confermato come l’azienda disponesse già di quindici milioni di mascherine, ma che attese il momento economico più propizio per venderle. Ed è così che, poche settimane dopo, un solo esemplare sfiorava il prezzo di dieci franchi.

Il portavoce dell’azienda ha già ribattuto alle testate del gruppo Tamedia che i messaggi in questione sono stati estrapolati dal contesto. È stato provato - continua - che Emix vendeva le mascherine al prezzo di mercato: ha guadagnato molto poiché era uno dei pochi fornitori all’ingrosso in Europa.

Nel frattempo continua il procedimento penale in corso presso la Procura di Zurigo per sospetto di usura. La società è stata più volte criticata per la gestione dei suoi affari, anche per quanto riguardava la qualità delle mascherine (aveva promesso prodotti statunitensi di alta qualità, consegnando però prodotti cinesi). La Confederazione ne acquistò per un totale di 22 milioni di franchi. Gli affari con la Germania andarono ancora meglio: 700 milioni di euro.

Il giorno delle mascherine

Il Quotidiano 19.10.2020, 21:00

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