Axpo studia come non spegnere Beznau nel 2030

Il gruppo energetico Axpo, con sede a Baden, sta esaminando la possibilità di mantenere attiva la centrale nucleare di Beznau a Döttingen (Canton Argovia) oltre la data limite prevista del 2030. L’obiettivo è quello di aumentare la certezza dell’approvvigionamento elettrico in Svizzera.

Alla luce delle conseguenze potenzialmente negative di interruzioni di corrente su larga scala e a lungo termine, la garanzia dell’approvvigionamento è di fondamentale importanza, ha annunciato giovedì Axpo. In Svizzera non esiste un limite alla durata di vita delle centrali nucleari. Il gruppo ha dichiarato che esse possono continuare a funzionare finché sono sicure.

La durata di esercizio della centrale nucleare di Beznau è prevista su un periodo di 60 anni, ma la possibilità di andare oltre questo limite temporale è attualmente allo studio. Secondo Axpo, l’aspetto della sicurezza è fondamentale. L’esame dovrebbe durare circa un anno. Il blocco 1 del reattore di Beznau è stato collegato alla rete nel 1969 e il blocco 2 nel 1971.

L’annuncio di Axpo ha fatto storcere il naso alla Fondazione Svizzera per l’Energia (SES). Quest’ultima ha criticato i piani della società energetica Axpo definendoli “inutili e pericolosi per la Svizzera”. L’idea di lasciare le centrali nucleari elvetiche eternamente in funzione non è necessaria. La “mancanza di trasparenza e i deficit di sicurezza della centrale nucleare di Beznau” sono stati evidenziati da anni, ha scritto la SES in una nota odierna.

Non sembra invece dispiaciuto della notizia il consigliere federale Albert Rösti: “Una parte dell’attuale strategia energetica prevede che gli impianti restino in funzione fino a quando sono sicuri. Se Axpo dovesse trovare una soluzione per prolungare l’attvitià di Benzau, ne sarei felice, perché questo ci darebbe più tempo per costruire altri impianti. Certo, oltre alla sicurezza, anche la sostenibilità finanziaria dell’operazione dovrebbe essere garantita”.