Svizzera

Covid, la vaccinazione resta gratuita

I costi saranno interamente coperti dalla cassa malati o dalla Confederazione anche nel 2023 - Possibile la cessione all'estero di 13 milioni di dosi

  • 17 dicembre 2022, 11:25
  • 24 giugno 2023, 02:44
La campagna vaccinale prosegue nel mese di dicembre

La campagna vaccinale prosegue nel mese di dicembre

  • Tipress
Di: Diem/ATS

Le vaccinazioni anti-Covid-19 saranno gratuite per la popolazione anche nel 2023. I costi, quando la somministrazione del farmaco è raccomandata (lo è ancora per tutti sopra i 16 anni, ma "vivamente" per le categorie a rischio), saranno assunti dalla Confederazione, sempre che non siano già coperti dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. Continueranno pertanto a essere rimunerate anche le vaccinazioni dei lavoratori frontalieri, ma anche delle poche persone che hanno il loro domicilio in Svizzera ma non sono obbligate ad avere la cassa malati.

Lo ha stabilito venerdì il Consiglio federale che ha inoltre deciso che i vaccini non utilizzati in Svizzera dove finora sono state somministrate poco meno di 17 milioni di dosi saranno ancora ceduti all'estero. Nel 2023 potranno essere eventualmente rivendute o regalate fino a un massimo di 13 milioni di dosi.

La gratuità delle vaccinazioni anti-Covid (non si pagano né franchigia né partecipazione) è stata confermata dal Governo ritenuto che restano "un elemento essenziale della lotta alla pandemia" e "offrono una buona protezione dai decorsi gravi e dalle ospedalizzazioni".

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L'efficacia è confermata dagli ultimi dati diffusi, per esempio, in Italia dall'Istituto superiore di sanità e dai Centers for Disease Control and Prevention negli Stati Uniti. Il primo è giunto a concludere che nella popolazione tra i 60 e i 79 anni non vaccinata, il tasso di mortalità risulta quattro volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con richiamo e cinque volte e mezzo rispetto a chi ha fatto il secondo booster. Uno studio che ha analizzato quasi 30'000 ricoveri negli ospedali statunitensi ha evidenziato che, durante le ondate Delta e Omicron, le vaccinazioni hanno ridotto il rischio di finire in terapia intensiva e protetto molti dalla morte (l'81% dei decessi avvenuti in terapia intensiva ha riguardato persone non vaccinate). "L'auspicio è che i risultati di questo studio incoraggino coloro che hanno esitato a vaccinarsi per ridurre il rischio di malattia grave e morte. La vaccinazione è un vantaggio per gli individui, le famiglie, le comunità e il sistema sanitario", ha commentato Shaun Grannis, tra gli autori dello studio.

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