Svizzera

Cripto-sequestro, lo svizzero: “Torturato per quattro giorni”

La testimonianza a RTS del giovane che è stato rapito a Valence, in Francia, e liberato dai reparti speciali

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Non è stato, dice il giovane, un “semplice rapimento”

  • Keystone
Di: RTS/Benjamin Luis/Spi 

Ancora sotto shock, il giovane svizzero rapito la settimana scorsa a Valence (nel dipartimento francese della Drôme) per un riscatto in criptovalute ha raccontato alla RTS di essere stato torturato durante la sua detenzione. Sette sospetti sono stati arrestati dopo il suo spettacolare salvataggio domenica da parte del GIGN (unità d’élite della Gendarmeria nazionale francese, ndr).

L’uomo di una ventina d’anni, con cui la RTS ha potuto parlare, resta ancora profondamente segnato dal suo calvario. Questo giovane svizzero, la cui identità non è rivelata per ragioni di sicurezza, è stato ritrovato dal “Groupe d’intervention” a Valence, legato e bendato.

“Non un semplice rapimento”,

Il giovane confida a RTS di aver vissuto l’orrore, rifiutando l’idea di un “semplice rapimento” evocata da alcuni media francesi. Secondo la sua testimonianza, è stato torturato per quattro giorni, subendo violenze estreme. Afferma in particolare di aver ricevuto più di trenta colpi di coltello e di taglierino.

Quanto al suo profilo, conferma di essere un cittadino elvetico residente in Svizzera, ma non ha precisato le ragioni della sua presenza a Valence (F), a sud di Lione, al momento del rapimento.

Importante investitore in criptovalute?

Secondo France Info, che cita fonti giudiziarie e di polizia, i primi elementi dell’inchiesta suggeriscono che il giovane svizzero avrebbe lasciato credere sui social network che lo fosse. Ciò che in realtà non sarebbe. Questo avrebbe motivato il rapimento. Una versione che la vittima smentisce tuttavia fermamente, assicurando alla RTS di non avere alcun account sui social network.

Il giorno stesso della sua liberazione, il principale sospettato e diversi presunti complici sono stati fermati. In totale, sette persone di età compresa tra 24 e 30 anni, note alla polizia e provenienti da un quartiere sensibile di Valence, sono state incriminate per rapimento, sequestro ed estorsione in banda organizzata con arma. Sono tutte state poste in detenzione provvisoria. La polizia cantonale vodese, che ha confermato di aver collaborato all’inchiesta, non ha fatto altri commenti.

Una tendenza preoccupante

Questi fatti non sono isolati. Infatti, i rapimenti legati alle criptovalute si moltiplicano in Francia. Il caso più mediatizzato resta quello dell’imprenditore David Balland, lo scorso gennaio, torturato dopo essere stato rapito per ottenere un riscatto e al quale era stato tagliato un dito. A maggio, la figlia di un dirigente di un’azienda di criptovalute era sfuggita a un tentativo di rapimento in piena Parigi.

Nel caso in questione, si tratterebbe del primo cittadino elvetico coinvolto in questo tipo di violenza. E secondo una fonte di sicurezza romanda, non ci sono ancora stati tali fatti in Svizzera, ma bisogna prepararsi. Il 31 dicembre 2024, una coppia, genitori di un influencer crypto, era stata infatti sequestrata a Saint-Genis-Pouilly, a soli 15 minuti da Ginevra.

Le motivazioni dietro questo tipo di rapimenti sono varie, spiega venerdì al microfono di Forum Florian Ducommun, avvocato specializzato in criptovalute. “La prima è l’aumento quest’anno del corso del Bitcoin” che suscita maggiori brame, in particolare verso “i detentori che pubblicano storie o elementi sui social network che permettono di identificarli”.

“A ciò - conclude l’esperto - si aggiunge un aumento della criminalità organizzata. Infine, gli autori di questi rapimenti pensano, a torto, che le criptovalute possano essere più facilmente riciclate rispetto al denaro fisico”.

01:14

RG 8.00 del 05.09.2025 - Svizzero rapito, il servizio di Michèle Volonté

RSI Info 05.09.2025, 10:04

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