In Svizzera 25’000 mucche rischiano di essere macellate a causa dei dazi doganali statunitensi, riporta la NZZ am Sonntag, sulla base dei dati dell’Associazione interprofessionale del settore lattiero-caseario (IP). Secondo quest’ultima, l’eccedenza di latte dovuta al forte calo delle vendite di formaggio negli Stati Uniti a seguito dell’aumento dei dazi doganali raggiunge il 5%.
Considerando che le condizioni meteorologiche favorevoli hanno determinato una produzione di latte superiore alla media, l’associazione ritiene necessario ridurre il numero di mucche per evitare un calo dei prezzi. In Svizzera ci sono circa mezzo milione di mucche da latte e ogni anno ne sono macellate in media 85’000.
L’aumento dell’offerta, unito alla minore domanda, sta automaticamente facendo scendere i prezzi. L’IP chiede quindi una riduzione del numero di mucche per mantenere il prezzo del latte a un livello accettabile.
Negli ultimi anni gli allevatori ricevevano una paga di circa 70 centesimi al litro di latte. Ma quest’anno, alcuni di loro sono costretti a vendere parte del loro latte a 30 centesimi in meno. Secondo l’IP alcuni allevatori hanno già iniziato a ridurre le loro mandrie e a mandare al macello animali sani.
Per ridurre la macellazione, che rappresenta pure una perdita di reddito per gli allevatori, l’Associazione Interprofessionale Lattiero-Casearia attingerà a un fondo di emergenza per sostenere le esportazioni nei prossimi nove mesi. L’IP stanzierà 11 milioni di franchi a favore dei trasformatori – e quindi, indirettamente, dei produttori – per garantire che panna e burro possano essere venduti a prezzi competitivi sul mercato internazionale.
Telegiornale 12.30 del 05.10.2025