La frana che ha colpito Blatten, in Vallese, ha riportato l’attenzione sul delicato equilibrio tra natura e infrastrutture nelle Alpi. Nella Lötschental, il bacino di Ferden è stato quasi completamente svuotato per prevenire un possibile afflusso improvviso di acqua e detriti. Una misura precauzionale che ha comportato la sospensione dell’impianto idroelettrico, destinato a rimanere inattivo per un periodo prolungato.
Il fenomeno non è isolato. Frane e scioglimento dei ghiacciai stanno diventando una sfida crescente per i gestori di centrali idroelettriche in tutto l’arco alpino. A Ferden, l’acqua del fiume Lonza trasporta una quantità tale di detriti da rendere impossibile il suo utilizzo per la produzione di energia: convogliarla verso le turbine significherebbe danneggiare gli impianti. L’acqua viene così rilasciata senza produrre elettricità, e questo per mesi, forse anni.
Nonostante ciò, la diga rimane strutturalmente sicura. Lo conferma il professor Robert Boes del Politecnico federale di Zurigo, sottolineando come le infrastrutture siano costantemente monitorate con sistemi automatici, personale specializzato e controlli regolari. Anche Alpiq, che gestisce sei impianti in Vallese, tra cui la diga della Grande Dixence, rassicura: “La verifica dei pericoli naturali è costante, la si faceva prima e la si farà dopo Blatten”, afferma Amédée Murisier, direttore della divisione elvetica del gruppo energetico.
Il vero pericolo, spiegano gli esperti, non è rappresentato dalle dighe in sé, ma dalle frane che, riversandosi nei bacini, potrebbero generare onde anomale. È proprio per prevenire questo scenario che il bacino di Ferden è stato svuotato in anticipo.
Le dighe possono addirittura offrire una forma di protezione per le valli sottostanti – secondo Boes - fungendo da barriera contro le inondazioni. In un contesto segnato dai cambiamenti climatici, potrebbero inoltre diventare riserve d’acqua preziose per l’agricoltura. Tuttavia, il loro ruolo strategico comporta anche la necessità di bilanciare interessi diversi e spesso contrastanti.