Svizzera

Droni israeliani, cronologia di un acquisto tormentato

Dalla decisione del Parlamento nel 2015 alla conferenza stampa di Martin Pfister dieci anni dopo: problemi tecnici, incidenti e costi esplosi

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Pfister conferma l'acquisto dei droni israeliani

Telegiornale 04.09.2025, 12:30

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Di: ATS/pon 

Era il 20215 quando il Parlamento svizzero ha approvato l’acquisto di un nuovo sistema di droni da ricognizione (ADS15). Il progetto avrebbe dovuto concludersi nel 2019. Giovedì è stato reso noto che il Dipartimento della difesa ridimensionerà l’acquisto. Di seguito le tappe principali del progetto:

2015: Il Parlamento approva, con il programma d’armamento 2015, l’acquisto di sei droni del tipo Hermes 900 HFE del produttore israeliano Elbit, inclusi componenti a terra, simulatore e logistica, per 250 milioni di franchi. I droni sono lunghi nove metri e hanno un’apertura alare di 17 metri. Devono essere consegnati nel 2019, sostituire il sistema di droni da ricognizione del 1995 e servire per circa vent’anni. Devono essere utilizzabili sia in ambito civile che militare.

Dicembre 2019: I responsabili del progetto presso l’Ufficio federale dell’armamento (Armasuisse) annunciano un ritardo di circa sei mesi. Durante la certificazione in Israele sono emersi imprevisti. Poiché i droni precedenti sono stati dismessi, vengono impiegati elicotteri.

Marzo 2021: I droni Hermes dovrebbero volare in Svizzera solo verso l’estate 2022, circa tre anni dopo il previsto. Lo afferma il capo dell’armamento Martin Sonderegger in un’intervista alla “Neue Zürcher Zeitung”. Elbit avrebbe sottovalutato l’impegno richiesto dal progetto innovativo (la Confederazione ha richiesto funzioni non previste dal modello originale). “Il calendario era troppo ambizioso”, conclude Sonderegger.

Maggio 2021: La caduta di un drone destinato alla Svizzera, avvenuta in Israele nell’agosto 2020, è dovuta a forti vibrazioni inattese. Elbit ha risolto il problema. Il danno è a carico dell’azienda.

Gennaio 2022: Una commissione del Consiglio degli Stati rileva un “rischio considerevole” nell’acquisto. Le criticità riguardano il sistema radar e la procedura di omologazione. La certificazione avviene in Israele e viene poi convalidata per la Svizzera.

Marzo 2022: I primi dodici piloti dell’aeronautica e di Armasuisse completano la formazione di base sul nuovo sistema di droni.

Aprile 2022: I primi due droni arrivano a Emmen (LU), trasportati via mare e terra da Israele.

Giugno 2022: Uno dei droni già consegnati effettua il primo volo, durato settanta minuti. Entro fine 2023 l’esercito dovrebbe disporre di tutti e sei i droni.

Dicembre 2022: Si apprende che i droni potranno essere consegnati solo a fine 2024. Elbit dovrà pagare penali e fornire prestazioni aggiuntive.

Gennaio 2023: I costi del progetto salgono a 298 milioni di franchi. L’aumento è attribuito alle fluttuazioni valutarie. Il Parlamento aveva già approvato un supplemento di 20 milioni con il bilancio 2021.

Aprile 2023: Il volo dei nuovi droni viene sospeso in via precauzionale a causa di un guasto tecnico durante un test. A maggio 2023 i voli riprendono. L’aeronautica dispone di due droni, un terzo è in fase di test presso Armasuisse.

Dicembre 2023: La conclusione del progetto slitta a fine 2026. Secondo Armasuisse, le cause sono l’instabilità in Medio Oriente e i problemi tecnici della primavera 2023. Armasuisse concorda con Elbit una proroga e compensazioni, tra cui materiale per un valore di alcune decine di milioni. Sono previste ulteriori penali in caso di nuovi ritardi.

Gennaio 2025: Il volo dei droni viene sospeso a livello globale dopo un incidente con un drone dello stesso tipo in India. La sospensione durerà fino all’identificazione della causa. Cinque dei sei droni sono già in Svizzera; il sesto è atteso nel terzo trimestre 2025. I droni potranno decollare e atterrare autonomamente solo nel 2029, quando sarà disponibile un sistema certificato per evitare le collisioni. Attualmente possono volare solo con elicotteri di supporto.

Gennaio 2025: Il Controllo federale delle finanze critica nuovamente il progetto. I fornitori sono considerati inaffidabili e la direzione del progetto fatica a gestirli. La RUAG, azienda federale, sviluppa un sistema di evitamento degli ostacoli per permettere ai droni di volare autonomamente. Ma secondo il Controllo federale delle finanze, il sistema previsto per il 2026 non soddisferà comunque i requisiti.

Luglio 2025: Il capo dell’armamento Urs Loher ammette per la prima volta a Radio SRF che il Dipartimento della difesa potrebbe annullare l’acquisto. Elbit non ha rispettato le scadenze per il sistema di atterraggio automatico, previsto per settembre 2024.

Settembre 2025: Il ministro della difesa Martin Pfister comunica la volontà di mantenere il progetto con Elbit. Invece di annullarlo, si rinuncerà a funzionalità centrali del drone. I sei droni non avranno un sistema automatico di evitamento ostacoli, né un sistema per decolli e atterraggi indipendenti dal GPS, né un sistema di sbrinamento. Tuttavia, anche in forma ridotta, il progetto non è ancora sicuro. Persistono rischi tecnici legati al software e al controllo, secondo il Dipartimento federale della difesa.

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Notiziario 11.00 del 4.9.2025 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 04.09.2025, 11:54

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