Svizzera

Francese solo alle medie, “un affronto alla coesione nazionale”

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider critica duramente la decisione del Gran Consiglio zurighese ed esprime preoccupazione per le conseguenze

  • Oggi, 09:03
  • Oggi, 09:08
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“È un’evoluzione che prendo molto sul serio”

  • Keystone
Di: ATS/YR 

La decisione del Gran Consiglio zurighese di eliminare l’insegnamento del francese dalla scuola primaria ha suscitato una forte reazione da parte della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. In un’intervista rilasciata a Le Matin Dimanche e alla SonntagsZeitung, la responsabile del Dipartimento federale dell’interno ha espresso profonda preoccupazione per le conseguenze di questa scelta: “È un’evoluzione che prendo molto sul serio”, ha dichiarato.

Secondo Baume-Schneider, questa misura rappresenta un rischio concreto per la coesione nazionale e mina gli sforzi compiuti dalle regioni francofone per promuovere il plurilinguismo. “Alcuni hanno la sensazione che ‘noi, romandi’, facciamo degli sforzi, mentre gli svizzeri tedeschi si allontanano dalle lingue nazionali”, ha osservato.

La Confederazione pronta a intervenire

Pur riconoscendo l’autonomia dei cantoni nella gestione delle politiche linguistiche, la consigliera federale ha sottolineato che la Confederazione ha il dovere di agire qualora i cantoni non riescano a garantire un equilibrio. “Il Consiglio federale è convinto che i cantoni siano in grado di gestire la questione linguistica. Ma sappiamo anche che la Confederazione deve intervenire se non dovessero riuscirci”, ha affermato, annunciando che presenterà al governo federale diverse opzioni già nel corso di questo mese.

02:00

Francese a Zurigo, la decisione dal punto di vista pedagogico

Telegiornale 01.09.2025, 20:00

Un confronto che divide il Paese

Mentre in Svizzera romanda si registra un aumento delle ore dedicate all’insegnamento del tedesco, Zurigo va nella direzione opposta, decidendo di posticipare l’apprendimento del francese alla scuola secondaria o superiore. Baume-Schneider respinge l’idea che i risultati scolastici insoddisfacenti giustifichino un rinvio dell’insegnamento delle lingue nazionali: “Anche nello studio PISA gli studenti svizzeri hanno ottenuto risultati deludenti in matematica. Ma nessuno ha proposto di rimandarne l’insegnamento alla scuola secondaria”.

La mozione approvata dal parlamento zurighese con 108 voti favorevoli contro 64 incarica il governo cantonale di predisporre, entro due anni, le basi legali per modificare il programma scolastico. L’Esecutivo stesso ha espresso rammarico per la decisione, che rischia di accentuare le tensioni tra le diverse regioni linguistiche del Paese.

02:12

Zurigo: il francese solo alle medie

Telegiornale 01.09.2025, 20:00

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