L’iniziativa popolare sulla neutralità va respinta, secondo il Consiglio degli Stati, che su questo punto si è allineato giovedì alla raccomandazione del Consiglio federale. Più discussa è stata invece l’idea di opporle un controprogetto diretto: dopo aver dibattuto a lungo sulla proposta, la Camera dei cantoni l’ha approvata per 35 voti a 8 e un astenuto.
L’iniziativa - la cui denominazione ufficiale è “Salvaguardia della neutralità svizzera“ - è troppo rigida, ha detto il relatore commissionale Matthias Michel (PLR/ZG). Il testo, lanciato da Pro Svizzera e da alcuni membri dell’UDC e depositato nell’aprile del 2024, chiede di iscrivere nella Costituzione federale una definizione di neutralità, esigendo che la Confederazione non aderisca ad alcuna alleanza militare o di difesa, salvo in caso di attacco diretto contro il Paese. Vuole inoltre che Berna rinunci a sanzioni nei confronti di Stati belligeranti, come ha fatto invece con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Secondo il “senatore” Marco Chiesa (UDC/TI), “chi oggi propone un allineamento automatico a sanzioni decise altrove, chi auspica un ravvicinamento a blocchi militari, in realtà sta minando l’unico strumento che ha permesso alla Svizzera di rimanere credibile, utile e rispettata. Perché, diciamolo chiaramente, solo una Svizzera veramente neutrale può essere autorevole come costruttrice di ponti”.
Neutralità flessibile “è fondamentale”
Secondo la maggioranza, invece, non bisogna cambiare la prassi in materia: applicare una neutralità flessibile, nel quadro delle disposizioni del diritto internazionale vigente, è fondamentale soprattutto nell’attuale contesto globale. Iscrivere nella Costituzione una definizione rigida di neutralità non è nell’interesse della Svizzera e ridurrebbe il margine di manovra in materia di politica estera.
Proposta di controprogetto
Per quanto riguarda il controprogetto diretto - come detto, approvato a larga maggioranza - i favorevoli erano convinti che occorre sancire la definizione di neutralità per consentire al popolo di votare in modo differenziato su una versione che corrisponde alla prassi attuale. La posizione del Governo - contrario sia all’iniziativa che al controprogetto - era difesa dal responsabile del Dipartimento degli affari esteri Ignazio Cassis.

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Notiziario 19.06.2025, 14:00
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