Le interviste rilasciate da Ignazio Cassis alla RSI e RTS sulla situazione a Gaza hanno suscitato aspre critiche e c’è che si spinge a paragonare il capo del Dipartimento federale degli affari esteri a un portavoce del governo Netanyahu, come ha fatto Jean-Hubert Lebet, ex ambasciatore svizzero in Vietnam, Romania e Kosovo, raggiunto per un commento sulla questione dal nostro Radiogiornale. Lebet è uno dei primi firmatari della lettera aperta inviata da una sessantina di ex ambasciatori svizzeri a Ignazio Cassis, per chiedere al responsabile degli affari esteri di esprimersi pubblicamente adottando misure concrete in merito alla situazione nella Striscia di Gaza (vd. correlati).
Quanto affermato nelle interviste rilasciate dal consigliere federale, sottolinea Lebet ai nostri microfoni ed esprimendosi a titolo personale, non dà una risposta alle richieste formulate nella lettera. “Non risponde alle richieste che noi abbiamo scritto e soprattutto quando si sente (parlare Cassis, ndr.) veramente si ha l’impressione di sentire un portavoce del governo di Netanyahu dire “che non si sa esattamente (cosa è successo, ndr.) perché (c’è una, ndr.) inchiesta” e anche dire che non si sa se sono stati gli israeliani che hanno aperto il fuoco sulla gente... Gli israeliani hanno detto che hanno aperto il fuoco e faranno un’inchiesta per sapere perché”.

Un fotogramma di un'intervista a Lubet del 2023
Se Hamas consegnasse gli ostaggi, secondo Cassis ci sarebbe però il cessate il fuoco da parte di Israele. In merito a questo punto, Lebet ha dichiarato che: “Con questo gioco, con queste cose non si va avanti, non si può lavorare. È assurdo perché il governo di Netanyahu ha dimostrato che la sorte degli ostaggi non è la prima preoccupazione”.
Cassis ha anche affermato che è da un anno che lui sostiene che Israele viola i suoi obblighi, ma che nessuno lo ascolta.
“Sì, l’ha detto, ma in un modo molto discreto e soprattutto non operativo. Noi siamo il Paese depositario delle convenzioni di Ginevra e lì abbiamo il compito di dire e di far sapere che quello che sta capitando adesso a Gaza non è accettabile e questo non è stato detto abbastanza forte e soprattutto non siamo andati avanti con delle misure concrete, cose che possiamo fare che altri Paesi hanno fatto e non vedo perché non lo facciamo. Non capisco perché.”
La Svizzera però, ha ribadito Cassis, è un Paese neutrale... “La neutralità non ha nulla a che fare in questa questione - continua l’ex ambasciatore - Qui, chiaramente c’è una violazione delle convenzioni del diritto umanitario... E assurdo, non possiamo essere neutrali vedendo la situazione a Gaza. Non ha senso”.
Ritiene che Ignazio Cassis dovrebbe dimettersi? A questa domanda, l’ex ambasciatore svizzero Jean-Hubert Lebet, esprimendosi sempre a titolo personale, ha risposto: “Questo non sta a me a dirlo. La mia lealtà va al Dipartimento (federale degli affari esteri, ndr.) e alla politica estera svizzera... Ma devo dire che non sono molto convinto del modo di lavorare di Cassis e in particolare mi chiedo dove va a prendere le sue informazioni, perché tutti sanno che ci sono cose che stanno capitando lì, ma lui fa come se non esistessero”.

Gaza, la posizione di Ignazio Cassis
Telegiornale 03.06.2025, 20:00