Hamas va vietata in Svizzera. Questa è l’opinione del Consiglio nazionale che mercoledì, con 168 voti a favore contro 6 contrari e 14 astensioni, ha approvato il progetto di legge del Governo e ribadito il voto espresso martedì dal Consiglio degli Stati. Il Parlamento si è detto convinto che sia necessario proteggere la Svizzera da qualsiasi infiltrazione da parte del gruppo ritenuto terroristico.
Un passo che allontana la Svizzera dalle Nazioni Unite (che, malgrado ne condannino fermamente alcune azioni, non lo classificano come terrorista) e l’avvicina alle posizioni di Stati Uniti e Israele.
Se i gruppi si sono detti d’accordo col divieto, il campo rosso-verde ha tentato, invano, di aggiungere alla legge contro Hamas alcune precisazioni. In particolare, Fabian Molina (PS/ZH) e Fabien Fivaz (Verdi/NE) avrebbero voluto escludere esplicitamente dal campo di applicazione della legge, e quindi da ogni perseguimento penale, le attività condotte dalla Confederazione, dalle organizzazioni multilaterali e dalle ONG nell’interesse della promozione della pace, dell’applicazione del diritto umanitario, della cooperazione allo sviluppo, dei diritti dell’uomo e della sicurezza interna ed esterna della Svizzera.
Il timore espresso è che la legge possa intralciare o rendere più difficili simili attività, specie se Hamas dovesse rimanere al potere a Gaza. Per il campo rosso-verde è importante mantenere aperti i canali diplomatici affinché Berna possa offrire i buoni uffici per un cessate il fuoco e la risoluzione pacifica di questo conflitto basato sul principio dei due Stati.
Per ora non è stata presa nessuna decisione in merito ad Hezbollah. La discussione - in questo caso su una mozione già accolta dal Consiglio degli Stati - è stata rimandata per mancanza di tempo.
La legge in Svizzera già vieta i gruppi al Qaida e Stato islamico.
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Notiziario 10.12.2024, 11:00
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